“Presso un giardino, stanco dormìa | entro la gondola un rematore; | sognava intanto che gli apparìa | una fanciulla piena d'amore: || rideva il sole di primavera, | spirava un vento fresco e leggier; | così sognava contento, ed era | giovine e bello quel gondolier. || Si sveglia e trovasi, riaprendo il ciglio, | sparse di fiori le chiome bionde, | sul petto un ramo trovò di tiglio, | che il core la bella faccia | ecco apparirgli di una donzella: | – Voga – gli disse – d'ambo le braccia; | fuggiam, seguiamo la nostra stella. – || Prendono il largo della marina, | di luce un solco segna il sentier: | più alla sua casa non tornò Annina; | ch'era fuggita col gondolier.” Pietro Paolo Parzanese (1809–1852) presbitero, poeta e traduttore italiano Il gondoliere, Canti del Viggianese, in la letteratura italiana, pp. 222-224 Primavera , Letteratura , Stella , Sole
“Il profumo intenso del tiglio sul far della sera è un rapimento estatico che si imprime in noi in modo indelebile e, nel cuore della gioia di vivere, traccia un solco di felicità che nemmeno tutta la dolcezza di una sera di luglio potrebbe spiegare.” Muriel Barbery libro Estasi culinarie Origine: Estasi culinarie, p. 46 Sulla felicità , Gioia , Cuore , Modo
“Pantani e paludi, | azzurro fazzoletto del cielo. | Il dorato degli aghi di pino | il bosco fa risuonare. | Trilla la cincia | tra i riccioli del bosco, | sognano gli oscuri abeti | lo schiamazzo dei falciatori. | Se ne vanno i carri | scricchiolando sul prato – | di tiglio un po' secco | hanno odore le ruote. | Ascoltano i salici | il fischiettare del vento… | tu mio paese dimenticato, | tu paese mio materno!…” Sergej Aleksandrovič Esenin (1895–1925) poeta russo da Pantani e paludi Russia e altre poesie
“Prima di andare a letto, quando sto in campagna, esco di casa e, le spalle al tronco del tiglio, guardo il cielo a tramontana. Perciò lascio che l'albero, ogni anno, si espanda, come e quanto vuole, dalla parte opposta. Sembra, dunque, a chi lo guarda, sbilanciato, ma invece, son sicuro, è più delle altre piante ch'ho attorno equilibrato e forte. Cosicché, tutte o quasi tutte le sere, ho lassù di fronte l'Orsa Maggiore: porta o una delle porte, a mio modo d'intendere e vedere, della Città d'Oro.” Nicola Lisi (1893–1975) scrittore italiano Parlata dalla finestra di casa Albero , Forte , Modo , Casa