Frasi di Alan Moore
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Alan Oswald Moore è un fumettista, scrittore, compositore, cantautore e occultista britannico.

Si è guadagnato una notevole fama tra gli autori di fumetti grazie soprattutto a opere quali Batman: The Killing Joke, Watchmen, From Hell, V for Vendetta e Che cosa è successo all'Uomo del Domani?.

È inoltre un romanziere, cantante e cantautore e, dal giorno del suo quarantesimo compleanno, si è autoproclamato mago.

Influenzato da Brian Eno e Captain Beefheart, in campo musicale, tra le sue letture formative si contano Mervyn Peake, William Seward Burroughs, Thomas Pynchon, Michael Moorcock, oltre ai fumetti letti nel periodo dell'infanzia.

✵ 18. Novembre 1953
Alan Moore photo
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Alan Moore frasi celebri

“L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.”

Intervista a The Stool Pigeon, 2013
Variante: L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“[Su V per Vendetta] La sceneggiatura è imbecille. Ci sono dei buchi di sceneggiatura così grossi che non sarebbero accettabili neppure in un fumetto di Tiramolla.”

Origine: Citato in Alan Moore: questo non è il mio V http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/5811/alan-moore-questo-non-a-il-mio-v/, Corriere della Fantascienza], 26 maggio 2005.

“Se guardate la storia della magia, vedrete le sue origini nelle caverne. Vedrete le sue origini nello sciamanesimo, nell'animismo, nella credenza che ogni cosa che ci circonda, ogni albero, ogni roccia, ogni animale, sia abitato da una qualche forma di essenza, una qualche sorta di spirito con cui forse si potrebbe comunicare. Avreste avuto uno sciamano o un visionario che sarebbe stato responsabile di incanalare le idee utili alla sopravvivenza. Prima che raggiungiate le civiltà classiche potrete vedere che questo è stato formalizzato in un certo status. Lo sciamano agisce puramente come un intermediario tra gli spiriti e le persone. La sua posizione nel villaggio o nella comunità è simile a quella di un idraulico spirituale. Ogni persona nel gruppo ha il suo ruolo. La persona migliore nella caccia era un cacciatore, la persona migliore nel parlare con gli spiriti, forse perché lui o lei era un po' pazzo/a, un po' staccato dal nostro normale mondo materiale, allora sarebbe stato uno sciamano. E gli sciamani non padroneggiavano un'arte segreta, essi dispensavano semplicemente le loro informazioni alla comunità, perché si credeva che fosse utile alla comunità. Quando abbiamo l'emergere delle culture classiche, tutto questo è stato formalizzato tanto che si hanno dei interi pantheon di dèi. E ognuno di questi dèi avrà una casta di preti che agiranno fino a un certo punto come intermediari che ti insegneranno ad adorare quel dio. Così la relazione tra gli uomini e i loro dèi, che potrebbe essere vista come la relazione tra gli uomini e il loro Io più alto, era ancora di tipo diretto. Quando arrivò il cristianesimo, quando arrivò il monoteismo, tutt'a un tratto hai una casta di sacerdoti che si muoveva tra l'adoratore e l'oggetto di adorazione. Hai una casta sacerdotale che era diventata una specie di dirigenza d'intermediazione spirituale tra l'umanità e la divinità interiore di cui si andava alla ricerca. Non puoi avere un rapporto diretto con un dio. I sacerdoti non hanno davvero il bisogno di un rapporto con la divinità. Hanno solo un libro che ti dice di alcune persone vissute tanto tempo fa, che hanno avuto un rapporto diretto con la divinità. E va tutto bene. Non hai bisogno di avere visioni miracolose, non hai bisogno di avere degli dèi che ti parlino. In effetti, se ti capita niente del genere, probabilmente sei matto. Nel mondo moderno questa roba non succede. Le sole persone a cui è permesso parlare con gli dèi, e in un modo davvero a senso unico, sono i preti. Per me il monoteismo è una grande semplificazione. Voglio dire, la Cabala ha una grande molteplicità di dèi, ma alla sommità del diagramma cabalistico, l'albero della vita, ha quest'unica sfera, che è il dio assoluto. La Monade. Qualcosa che è indivisibile. E tutti gli altri dèi, e ogni altra cosa nell'universo è una specie di emanazione di quel dio. Ora, questo va bene. Ma quando suggerisci che ci sia solo quell'unico dio, a quell'irraggiungibile altezza al di sopra dell'umanità e che non c'è niente in mezzo, stai limitando e semplificando la questione. Penso che il paganesimo sia una specie di alfabeto, come un linguaggio. È come se tutti gli dèi sono le lettere di quel linguaggio, esprimono delle sfumature, ombre del significato, o certe sottigliezze delle idee. Mentre il monoteismo tende ad essere solo una vocale, ed è solo tipo: oooouh [Alan Moore stesso nel documentario per far comprendere il suono scimmiesco. ]. È questo suono scimmiesco. Puoi quasi immaginare gli dèi divenire frustrati, sprezzanti. Perché con tutta la ricchezza di concetti spirituali che sono disponibili, perché ridurre tutto a una sola, singola nota monocorde che chi pronuncia neanche comprende?”

citato nel documentario di Dez Vylenz, The Mindscape Of Alan Moore, Shadowsnake films, visibile su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=rZXoinYCReE, subititolato in italiano

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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Alan Moore: Frasi in inglese

“Roses are red
Violets are blue
Everything's possible
Nothing is true.”

Origine: V for Vendetta, Vol. VIII of X

“Because our entire universe is made up of consciousness, we never really experience the universe directly we just experience our consciousness of the universe, our perception of it, so right, our only universe is perception.”

The Believer interview (2013)
Contesto: Yeah, our view of reality, the one we conventionally take, is one among many. It’s pretty much a fact that our entire universe is a mental construct. We don’t actually deal with reality directly. We simply compose a picture of reality from what’s going on in our retinas, in the timpani of our ears, and in our nerve endings. We perceive our own perception, and that perception is to us the entirety of the universe. I believe magic is, on one level, the willful attempt to alter those perceptions. Using your metaphor of an aperture, you would be widening that window or changing the angle consciously, and seeing what new vistas it affords you.

“Happiness is a prison, Evey. Happiness is the most insidious prison of all.”

Alan Moore V for Vendetta

Variante: Happiness is the most insidious prison of all.
Origine: V for Vendetta (1989)

“To paint comic books as childish and illiterate is lazy. A lot of comic books are very literate — unlike most films.”

http://www.independent.co.uk/arts-entertainment/books/features/alan-moore-the-reluctant-hero-64407.html
Contesto: If I write a crappy comic book, it doesn't cost the budget of an emergent Third World nation. When you've got these kinds of sums involved in creating another two hours of entertainment for Western teenagers, I feel it crosses the line from being merely distasteful to being wrong. To paint comic books as childish and illiterate is lazy. A lot of comic books are very literate — unlike most films.

“Me? I'm the king of the twentieth century. I'm the bogeyman. The villain… The black sheep of the family.”

Alan Moore V for Vendetta

Variante: I'm the king of the 20th century. I'm the boogeyman, the villian, the black sheep of the family.
Origine: V for Vendetta

“Does the human heart know chasms so abysmal?”

Alan Moore libro Watchmen

Origine: Watchmen

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