Baltasar Gracián: Essere

“Imparate a far uso della stupidità. L'uomo più accorto sa giocare le sue carte al momento giusto. Ci sono occasioni in cui l'astuzia migliore consiste nell'apparire sciocchi; attenzione, non bisogna esserlo, ma solo apparirlo. Non è bene apparire saggio fra i folli né savio tra i lunatici. Colui che si atteggia a pazzo non lo è. Il miglior modo di essere ben ricevuto da tutti è rivestire la pelle del più ottuso tra i bruti.”

“È regola dell'uomo avveduto abbandonare le cose che lo abbandonano; cioè non aspettare di essere un astro al tramonto.”

“È meno dannoso sbagliare nell'agire che essere indecisi e tergiversare sempre.”

“[…] non mostra d'essere veramente grande chi bada ad ogni piccolezza.”

“Le teste vuote s'appagano di vento. Le parole debbono invece esser pegno delle opere, e solo così possono avere un valore. (da Distinguere l'uomo che parla da quello che agisce, p. 108)”

“È meglio scoprire di essere stati ingannati sul prezzo che sulla qualità della merce.”

“Il medico saggio deve essere esperto tanto per prescrivere un rimedio quanto per non prescrivere nulla.”

“L'uomo saggio rifugge tanto dall'essere contraddetto quanto dal contraddire.”

“Le cose, per essere apprezzate, debbono costare.”

“Nella vita, come nel gioco delle carte, è un grande vantaggio quello di essere i primi a giocare, perché a carte uguali si vince.”

“Non è sciocco chi ostenta di esser tale, ma colui che davvero lo è […]”

“Al leone morto, persin le lepri tiran la criniera. (da Essere risoluti a tempo e luogo, p. 57)”

“Una scorpacciata di generici plausi non soddisfa il saggio. Vi sono alcuni talmente avidi di popolarità, da riporre ogni diletto non già nelle soavissime brezze di Apollo, ma nell'alito del volgo.”

“L'orecchio è la seconda portadella verità, ma è la porta principale della menzogna. (da Attenzione ad essere informati, p. 69)”

“Si dice che di sette in sette anni l'indole muta; se così è, bisogna avvalersene per migliorare il gusto e dargli rilievo. […] Si potrà essere pavone a vent'anni, leone a trenta, cammello a quaranta, astuto serpe a cinquanta, cane ringhioso ai settanta, e nulla, infine, agli ottanta. (da Saper rinnovare il proprio carattere ricorrendo alla natura e all'arte, pp. 159-160)”

“Le cose, per essere stimate, debbono costare; chi non sarà inteso troppo facilmente, sarà da tutti celebrato.”