Frasi di David Ben-Gurion
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David Ben Gurion è stato un politico israeliano, fondatore di Israele e prima persona a ricoprire l'incarico di Primo ministro del suo Paese.

Fiero sionista, fu il leader dell'Organizzazione sionista mondiale nel 1946. Capo dell'Agenzia Ebraica, divenne leader di fatto della comunità ebraica di Palestina : da questa posizione condusse la lotta del movimento sionista nel Mandato britannico della Palestina volta alla fondazione di uno stato ebraico indipendente. Il 14 maggio 1948 proclamò ufficialmente la nascita dello Stato d'Israele e fu il primo firmatario della Dichiarazione d'indipendenza israeliana, che contribuì anche a stendere.

Leader militare durante la Guerra arabo-israeliana del 1948, Ben Gurion unì le diverse milizie ebraiche costituendo le Forze di difesa israeliane. Per l'opera che ha contraddistinto l'intera sua esistenza, è ricordato come “Padre fondatore d'Israele”.

Dopo la guerra Ben Gurion ricoprì la carica di primo ministro, fornendo un prezioso contributo nella creazione delle istituzioni statali israeliane. Inoltre favorì il ritorno in Israele di molti ebrei della diaspora . Nelle relazioni internazionali, uno dei suoi maggiori successi riguarda i rapporti diplomatici con la Germania Ovest. Ben Gurion collaborò ottimamente con il cancelliere Konrad Adenauer. La Germania federale fornì ingenti finanziamenti in compensazione delle persecuzioni della Germania nazista contro gli ebrei . Wikipedia  

✵ 16. Ottobre 1886 – 1. Dicembre 1973
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David Ben-Gurion frasi celebri

“Ci sono stati l'anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro [gli arabi] in questo cosa c'entravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?”

Origine: Citato in Nahum Goldmann, The Jewish Paradox, Weidenfeld and Nicolson, 1978, pp. 121-122. Tradotto da www.tradizione.biz Cattolicesimo & politica http://www.tradizione.biz/politica/sionismo/citazioni-sioniste.html.

“Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese.”

da un discorso del 1938
Origine: Citato in Noam Chomsky, Fateful Triangle, pp. 91-92, citando Simha Flapan, Zionism and the Palestinians, pp. 141-142. Tradotto da www.tradizione.biz Cattolicesimo & politica http://www.tradizione.biz/politica/sionismo/citazioni-sioniste.html.

“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.
Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.
Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.
Esiliato dalla Palestina, il popolo giudaico rimase ad essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e per la restaurazione della propria libertà nazionale.
Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato.
In decenni recenti sono ritornati in massa.
Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale.
Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi.
Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.
Dopo che numerosi congressi internazionali riconobbero lo storico legame del popolo ebraico con la Palestina e dopo che la persecuzione nazista inghiottì milioni di Ebrei in Europa, risultò ancor più chiara l'urgenza della costituzione di uno stato ebraico capace di risolvere il problema della mancanza di patria per gli Ebrei, aprendo le porte a tutti gli Ebrei ed innalzando il popolo ebraico al livello degli altri popoli nella famiglia delle nazioni.
Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.”

da Proclamazione dell'indipendenza, 1948

David Ben-Gurion: Frasi in inglese

“Yet for many of us, anti-Semitic feeling had little to do with our dedication [to Zionism]. I personally never suffered anti-Semitic persecution. Plonsk was remarkably free of it, or at least the Jews felt well protected in the cocoon of their community life. Nevertheless, and I think this very significant, it was Plonsk that sent the highest proportion of Jews to Eretz Israel from any town in Poland of comparable size. We emigrated not for negative reasons of escape but for the positive purpose of rebuilding a homeland, a place where we wouldn't be perpetual strangers and that through our toil would become irrevocably our own. Life in Plonsk was peaceful enough. There were three main communities: Russians, Jews and Poles. Each lived apart from the others. The Russians as the occupiers kept a firm hand on the civil administration. There were no Polish or Jewish officials. Officials or the police almost never interfered in dealings between Jewish and Polish communities. They disliked both equally and took an aloof attitude to the town's day-to-day life. The number of Jews and Poles in the city were roughly equal, about five thousand each. The Jews, however, formed a compact, centralized group occupying the innermost districts whilst the Poles were more scattered, living in outlying areas and shading off into the peasantry. Consequently, when a gang of Jewish boys met a Polish gang the latter would almost inevitably represent a single suburb and thus be poorer in fighting potential than the Jews who even if their numbers were initially fewer could quickly call on reinforcements from the entire quarter. Far from being afraid of them, they were rather afraid of us. In general, however, relations were amicable, though distant.”

Memoirs : David Ben-Gurion (1970), p. 36

“In Israel, in order to be a realist you must believe in miracles.”

Interview on CBS, (5 October 1956)
As quoted in Israel : Years of Crisis Years of Hope (1973) by Roman Frister, p. 45
Variante: Anyone who doesn't believe in miracles isn't a realist.

“The debate has not been for or against the indivisibility of Eretz Israel. No Zionist can forgo the smallest portion of Eretz Israel. The Debate was over which of two routes would lead quicker to the common goal.”

As quoted in * Fateful Triangle: The United States, Israel, and the Palestinians (Updated Edition) (South End Press Classics Series)
Noam
Chomsky
162.

“If an expert says it can't be done, get another expert.”

As quoted in Words from the Wise : Over 6,000 of the Smartest Things Ever Said (2007) by Rosemarie Jarski, p. 170

“In Jerusalem, the United Nations (a truly United Nations) will build a Shrine of the Prophets to serve the federated union of all continents; this will be the seat of the Supreme Court of Mankind, to settle all controversies among the federated continents, as prophesied by Isaiah.”

As quoted on Look magazine, and reproduced by the Jewish Telegraphic Agency http://www.jta.org/1962/01/04/archive/ben-gurion-foresees-gradual-democratization-of-the-soviet-union, 4 January 1962.

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