Edward Bond è un drammaturgo, poeta, sceneggiatore nonché regista teatrale britannico.
Autodidatta, come Harold Pinter e Tom Stoppard, regista dei suoi testi, riscontra nella scuola la prima forma di violenza sociale a cui è indispensabile ribellarsi.
Nei primi anni '60, proprio all'inizio della sua carriera, entra a far parte del Writer's Group, riunito presso il Royal Court Theatre sotto la direzione del regista William Gaskill, che propone un'esperienza teatrale concreta iniziando i giovani alle tecniche brechtiane e all'improvvisazione.
Bond debutta con Il matrimonio del Papa e si afferma con Salvo , impressionando il pubblico con un ritratto impietoso della vita squallida e violenta di un gruppo di operai londinesi che arriva a compiere l'atto mostruoso della lapidazione di un bambino nella sua culla.
Assimilata la lezione brechtiana, Bond predilige la divisione del testo in scene e non in atti, si orienta verso un'estrema essenzialità scenografica, e ricorre in modo sistematico alle note introduttive al testo, che costruisce come analisi e non come drammatizzazione della vicenda. Sviluppando una poetica teatrale non naturalistica, Bond parte dal teatro epico per spingersi oltre, usando la storia come ambientazione privilegiata da cui osservare con un certo distacco gli eventi e le problematiche contemporanee.
La necessità di rinnovamento e sperimentazione lo spinge all'impiego di stili diversi:
dal realismo scarnificato dei primi lavori alla fantasia surreale, dai toni farseschi, in Quando si fa giorno ,
alla parabola brechtiana in La stretta via al profondo Nord ,
e ancora alla rivisitazione shakespeariana in Lear ,
come pure al mitico della tragedia greca in La donna : testo presentato dall'autore nello spazio dell'Olivier al National Theatre che prendendo spunto dai testi di Sofocle e Euripide offre una rilettura della guerra di Troia da un punto di vista prettamente femminile.
Al centro del suo teatro si colloca l'umana specie e la mutevolezza dei suoi valori: dapprima l'interesse è puntato su fenomeni di alienazione e violenza, poi si rivolge alla causa di tali atteggiamenti analizzando il potere nelle sue sfaccettature per approdare alla controversa questione della figura e del ruolo del poeta nella società e i suoi rapporti con la classe egemone .
Attento curatore della parte riservata alla regia, Bond si concentra sul testo quanto sugli attori, che devono essere, nelle sue parole, «the illustrations of the story as well as the speakers of the text [...] and not be swept by emotion» .
La violenza, la crudeltà e in genere le immagini aspre e brutali del suo teatro gli hanno procurato poco favore tra il pubblico, ciò nonostante rimane uno dei più celebrati scrittori di sinistra ad essere emerso dal teatro 'fringe' con vera originalità e grande forza per farsi spazio nei teatri istituzionali: presso la Royal Shakespeare Company nell'85 con la trilogia The war plays sulla guerra e l'olocausto nucleare e al Leicester Haymarket con Jackett II nel '90.
Ha inoltre partecipato a numerose sceneggiature tra cui quella di Blow-Up e di Nicholas and Alexandra .
Nel 2015 il Teatro di Roma ha prodotto lo spettacolo "LEAR" nella traduzione di Tommaso Spinelli, con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli. Con l'occasione è stato presentato anche il volume omonimo, pubblicato dalla casa editrice minimum fax. Bond ha tenuto inoltre una lectio magistralis all'Università La Sapienza dal titolo "Dealing with Shakespeare's heritage", in cui ha presentato il volume "Edward Bond – la parola al drammaturgo", in cui passa in rassegna tutto il suo teatro in una lunga conversazione con il ricercatore francese David Tuaillon, pubblicata dalla casa editrice sillabe.
Nel dicembre 2017 il Teatro Vascello ha prodotto "Saved", nella traduzione di Tommaso Spinelli e la regia di Gianluca Merolli.
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18. Luglio 1934