Frasi di Lev Trotsky

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“La conquista del potere da parte del proletariato non conclude la rivoluzione, ma la apre soltanto.”

“In un paese in cui l'unico datore di lavoro è lo stato, chi dissente muore di fame. Il vecchio principio: "chi non lavora non mangia" è stato sostituito da uno nuovo: "chi non obbedisce non mangia".”

“Morirò rivoluzionario, proletario, marxista, materialista dialettico e di conseguenza ateo convinto. La mia fede nell'avvenire comunista dell'umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù. Natascia si è appena avvicinata alla finestra che dà sul cortile, e l'ha aperta in modo che l'aria entri più liberamente nella mia stanza. Posso vedere la lucida striscia verde dell'erba ai piedi del muro, e il limpido cielo azzurro al disopra del muro, e sole dappertutto. La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno.”

“Per quarantatré anni della mia vita cosciente sono rimasto un rivoluzionario; per quarantadue ho lottato sotto la bandiera del marxismo. Se dovessi ricominciare tutto dapprincipio, cercherei naturalmente di evitare questo o quell'errore, ma il corso della mia vita resterebbe sostanzialmente immutato.”

“Quali che siano le circostanze della mia morte, io morirò con la incrollabile fede nel futuro comunista. Questa fede nell'uomo e nel suo futuro mi dà, persino ora, una tale forza di resistenza che nessuna religione potrebbe mai darmi.”

“La vecchiaia è la cosa più inattesa che può capitare a un uomo.”

“Nessuno è più superstizioso degli scettici.”

“Ci sono dei casi in cui lo sciopero può indebolire più gli operai che il loro diretto avversario.”

“Gli uomini hanno poca stima degli altri, ma non ne hanno molta neanche di se stessi.”

“Hitler si è forgiato insieme alla sua opera. Ha imparato per gradi, una tappa dopo l'altra, durante la lotta…”

“La burocrazia sovietica si è posta al di sopra di una classe che usciva appena dalla miseria e dalle tenebre e non aveva tradizioni di comando e di egemonia.”

“La fede senza lavoro è morta.”

“La rivoluzione socialista comincia su basi nazionali, ma non può restare circoscritta entro questi confini.”

“Per sei anni i bisogni teorici del partito, diretto dal blocco del centro con la destra, sono stati soddisfatti unicamente con l'antitrotskismo: era il solo prodotto che esistesse in quantità illimitata e si potesse distribuire gratuitamente.”

“Vladimir Ilic non ha lasciato nessun "testamento", e lo stesso carattere dei suoi rapporti col partito, come il carattere del partito stesso, escludevano la possibilità di un tale "testamento". La stampa dell'emigrazione, la stampa estera borghese e quella menscevica di solito ricordano come "testamento" una lettera di Vladimir Ilic (tanto alterata da essere irriconoscibile) contenente consigli di carattere organizzativo. Il XIII Congresso ha esaminato con grande attenzione anche questa lettera, come tutte le altre, e ne ha tratto le conclusioni conformi alle condizioni e alle circostanze del momento. Qualsiasi chiacchiera sull'occultamento o sulla violazione del "testamento" è una maligna invenzione ed è interamente diretta contro l'effettiva volontà di Vladimir Ilic e gli interessi del partito da lui creato.”

“Non ho bisogno di confutare ancora una volta le stupide e vili calunnie di Stalin e dei suoi agenti: non v'è una macchia sul mio onore rivoluzionario. Né direttamente né indirettamente non sono mai sceso ad accordi, o anche solo a trattative dietro le quinte, coi nemici della classe operaia. Migliaia d'oppositori di Stalin sono cadute vittime d'accuse analoghe, e non meno false. Le nuove generazioni rivoluzionarie ne riabiliteranno l'onore politico e tratteranno i giustizieri del Cremlino come si meritano.”

“L'idea umanitaria moraleggiante è la più sterile di fronte al processo della storia.”

“Dobbiamo porre fine una volta per tutte ai vaneggiamenti quacchero-papisti sulla santità della vita umana.”

“Che cosa significavano dunque le assicurazioni di Kornilov che affermava di avere forze sufficienti per schiacciare i sediziosi? Niente, dimostravano solo la stoltezza del rispettabile generale. La sua leggerezza si manifesterà con tutta chiarezza nel mese di agosto, quando il cospiratore Kornilov farà marciare contro Pietrogrado truppe inesistenti. Kornilov cercava ancora di giudicare i contingenti militari secondo la composizione del comando. Il corpo degli ufficiali, nella sua maggioranza, era indubbiamente con lui, cioè era pronto a spezzare la schiena ai soviet con il pretesto di difendere il governo provvisorio.”

“Notevole propagandista, oratore, giornalista, non brillante ma riflessivo, Kamenev era particolarmente prezioso nelle trattative con altri partiti e anche come esploratore in altri ambienti sociali, anche se da simili escursioni ritornava sempre, per parte sua, con frammenti della mentalità propria di altri partiti. Queste caratteristiche di Kamenev erano così evidenti che quasi nessuno si sbagliava sulla sua fisionomia politica.”

“Verklovsky, ministro della guerra di Kerensky, dichiarò più tardi a proposito di Kornilov che era un cuor di leone con una testa di montone.”

“Se manca una democrazia borghese in grado di porsi alla testa della rivoluzione? Allora bisogna inventarla. È quello che fanno i menscevichi. Creano la democrazia borghese, le sue qualità e la sua storia nella loro immaginazione.”

“Estirpare senza pietà i controrivoluzionari, rinchiudere i sospetti nei campi di concentramento. Gli imboscati saranno uccisi, a prescindere dai servizi resi in passato.”

“The peasantry, having lifted itself up out of its medieval status, cannot politically generate it's own rage. — Speech in Paris, 1934”

“Lenin's methods [of "hard" centralism and mistrust of the working class] lead to this: the party organization substitutes itself for the party, the central committee substitutes itself for the organization, and, finally, a "dictator" substitutes himself for the central committee. … The party must seek the guarantee of its stability in its own base, in an active and self-reliant proletariat, and not in its top caucus … which the revolution may suddenly sweep away with its wing.”

“The fascist movement in Italy was a spontaneous movement of large masses, with new leaders from the rank and file. It is a plebian movement in origin, directed and financed by big capitalist powers. It issued forth from the petty bourgeoisie, the slum proletariat, and even to a certain extent from the proletarian masses; Mussolini, a former socialist, is a "self-made" man arising from this movement.”

“In times of peace, the capitalists used to guarantee their interests by means of the "peaceful" robbery of hired labor. During the war they served those same interests by means of the destruction of countless human lives.”

“Terror can be very efficient against a reactionary class which does not want to leave the scene of operations. Intimidation is a powerful weapon of policy, both internationally and internally. War, like revolution, is founded upon intimidation.”

“The road to socialism lies through a period of the highest possible intensification of the principle of the state … Just as a lamp, before going out, shoots up in a brilliant flame, so the state, before disappearing, assumes the form of the dictatorship of the proletariat, i. e., the most ruthless form of state, which embraces the life of the citizens authoritatively in every direction.”

“No one yet has learned to drive a locomotive sitting in his study.”

“In a revolutionary period, the party which has been thrown from power, which does not reconcile itself with the stability of the ruling class, and which proves this by its desperate struggle against the latter, cannot be terrorized by the threat of imprisonment, as it does not believe in its duration. It is just this simple but decisive fact that explains the widespread recourse to shooting in a civil war.”

“It could and must, be explained that in the civil war we destroyed the White Guards in order that they should not destroy the workers. Consequently, our problem is not the destruction of human life, but its preservation. But as we have to struggle for the preservation of human life with arms in our hands, it leads to the destruction of human life - a puzzle the dialectical secret of which was explained by old Hegel, without reckoning other still more ancient sages.”

“The political worshipers of routine, incapable of surveying the historical process in its complexity, in its internal clashes and contradictions, imagined to themselves that history was preparing the way for the Socialist order simultaneously and systematically on all sides, so that concentration of production and the development of a Communist morality in the producer and the consumer mature simultaneously with the electric plough and a parliamentary majority.”

“The balance of political power at any given moment is determined under the influences of fundamental and secondary factors of differing degrees of effectiveness, and only in its fundamental quality is it determined by the state of the development of production.”

“The argument which is repeated again and again in criticisms of the Soviet system in Russia, and particularly in criticisms of revolutionary attempts to set up a similar structure in other countries, is the argument based on the balance of power.”

“Leninism is orthodox, obdurate, irreducible, but it does not contain so much as a hint of formalism, canon, not bureaucratism. In the struggle, it takes the bull by the horns. To make out of the traditions of Leninism a supra-theoretical guarantee of the infallibility of all the words and thoughts of the interpreters of these traditions, is to scoff at genuine revolutionary tradition and transform it into official bureaucratism. It is ridiculous and pathetic to try to hypnotize a great revolutionary party by repetition of the same formulae, according to which the right line should be sought not in essence of each question, not in the methods of posing and solving this question, but in formation of a biographical character.”

“Leninism is warlike from head to foot. War is impossible without cunning, without subterfuge. without deception of the enemy. Victorious war cunning is a constituent element of Leninist politics. But at the same time, Leninism is supreme revolutionary honesty toward the party and the working class. It admits of no fiction, no bubble-blowing, no pseudo-grandeur.”

“Lenin cannot be chopped up into quotations suited for every possible case, because for Lenin the formula never stands higher than the reality; it is always the tool that makes it possible to grasp the reality and to dominate it. It would not be hard to find in Lenin dozens and hundreds of passages which, formally speaking, seem to be contradictory. But what must be seen is not the formal relationship of one passage to another, but the real relationship of each of them to the concrete reality in which the formula was introduced as a lever. The Leninist truth is always concrete!”