Publio Virgilio Marone: Frasi popolari (pagina 4)

“Al loro dominio non pongo né limiti di spazio né di tempo: | ho promesso un impero infinito.”

“Sono il pio Enea, noto per fama oltre i cieli, e con la flotta mi porto appresso i Penati scampati al nemico. Cerco la patria Italia e gli avi miei, nati dal sommo Giove.”

“Anche qui i tristi casi del mondo hanno le loro lacrime, e muovono gli animi a compassione. (I, 462; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, U. Hoepli, Milano, 1921, p. 275).”

“Tu mi comandi, o regina, di rinnovare un inenarrabile dolore.”

“Le quali miserrime cose io stesso vidi e in cui ebbi gran parte.”

“Da uno capisci come son tutti.”

“Quanto mutato da quello.”

“Già ardono le vicine case di Ucalegonte.”

“La sola speranza per i vinti è non sperare in alcuna salvezza.”

“Arma imbelle senza forza.”

“Restai stupefatto, i capelli mi si drizzarono in testa, e la voce rimase soffocata in gola.”

“A cosa non spingi i cuori degli uomini, o esecrabile fame dell'oro!”

“Tu mura grandi a grandi prepara.”

“I fati troveranno la via.”

“Resti tale cura ai nostri nipoti.”

“O Dei, allontanate dalla terra un tale flagello!”

“[Su Polifemo] Orribile mostro.”

“Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome Ortigia. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia.”

“Conosco i segni dell'antica fiamma.”