“Noi discendiamo dai serpenti. Una volta ho immaginato che l'universo fosse come un enorme serpente peristaltico. Vedevo la gente, gli oggetti e i paesaggi come minuscoli disegni sulle sfaccettature della pelle del serpente. Penso che il movimento peristaltico rappresenti il meccanismo fondamentale della vita: persino le nostre strutture unicellulari di base si muovono così, e la deglutizione, l'ingestione, i ritmi del rapporto sessuale.”

—  Jim Morrison

Versi poetici e dichiarazioni di guerra

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Jim Morrison 364
cantautore e poeta statunitense 1943–1971

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“Laggiù i ragazzini danzano o si azzuffano, vestiti di pelle di serpente, con movimenti sicuri, eseguono l'E Street Shuffle.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle

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“L'astuzia del serpente ammaestri la semplicità della colomba, e la semplicità della colomba moderi l'astuzia del serpente.”

Papa Gregório I (540–604) 64° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Commento al libro di Giobbe

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“[A proposito di alcune fotografie] No, non ho avuto paura del serpente, perché il serpente è più sincero di alcuni politici.”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

Origine: Dall'intervista video Cicciolina in Portogallo http://www.cicciolinaonline.it//vis_dettaglio.php?id_livello=794, cicciolinaonline.it.

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“Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant’altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov’è la sua pelle, di chi la vede? La lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant’era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No. Per quel che ne sappiamo, il serpente adesso potrebbe girare in pelliccia, potrebbe vendere matite a Hanoi. Quella pelle non è più sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso, e lui e chiunque altro adesso possono vederla.

"E tu saresti il serpente?"
Certo. Io sono il serpente. E dunque, il serpente dovrebbe portare la pelle con sé, tenersela sempre sotto braccio? Dovrebbe farlo?

"No?"
No, certo che no! Non ha braccia, un serpente! Come cazzo fa a portarsi in giro la pelle? Per favore. Ma proprio come il serpente, io non ho braccia – metaforicamente parlando, voglio dire – per portare con me tutto quanto. E poi non sono più cose mie. Nessuna è mia. Mio padre non è mio, non in quel senso, almeno. La sua morte e quello che ha fatto non è roba mia. Né lo sono il modo in cui sono stato educato, né la mia città, né le sue tragedie. Come potrebbero essere mie cose del genere?
Ritenermi responsabile di mantenere il segreto su queste cose mi parrebbe ridicolo. Sono nato in una città e in una famiglia, e questa città e questa famiglia mi sono capitate. Non le possiedo. Sono di tutti. In condivisione. E mi piace, mi piace l’idea di averne fatto parte, morirei o ucciderei per proteggere coloro che ne fanno parte, ma non reclamo nessuna esclusività. Eccovi tutto. Prendetevelo. Fatene ciò che volete. Fatene buon uso. È come ottenere elettricità dai rifiuti. Fin troppo bello per essere vero, l’idea di poter creare qualcosa di buono da roba come questa.”

A Heartbreaking Work of Staggering Genius

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“Il serpente rappresenta la libido che si introverte. Attraverso l'introversione si viene fecondati da Dio, ispirati, ri-procreati e rigenerati.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: La libido, simboli e trasformazioni (1912), p. 331; 2006

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