„Lo stupido non perdona né dimentica. L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona ma non dimentica.“
Origine: Da The Second Sin https://equalityfiles.files.wordpress.com/2013/12/thomas_szasz_the_second_sin.pdf, 1973, in "Personal Conduct", p. 51.
Citazioni simili
— Ugo Ojetti scrittore, critico d'arte e giornalista italiano 1871 - 1946
CXLIII
Sessanta

— Emily Dickinson scrittrice e poetessa inglese 1830 - 1886
a Samuel Bowles, fine agosto 1858?-1859?, 193
Lettere

— Juan Ramón Jimenéz poeta spagnolo 1881 - 1958

„Perdono, perdono. Tu mi perdoni padre mio, non è vero? Tu mi perdoni, in fondo mi conosci.“
— Carmelo Bene attore, drammaturgo e regista italiano 1937 - 2002
"Amleto" televisivo di C. Bene, Rai 1977

„Più che un perdono da riconquistare, è il perdono che ci riconquista.“
— Plinio Corrêa de Oliveira storico, politico e filosofo brasiliano 1908 - 1995
Origine: Innocenza primordiale e contemplazione sacrale dell'Universo, p. 61

„Amico, hai vinto: io ti perdon…; perdona.“
— Torquato Tasso, libro Gerusalemme liberata
XII, 66
Gerusalemme liberata

„Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi si perdono nel mare.“
— François de La Rochefoucauld scrittore, filosofo e aforista francese 1613 - 1680
171
Massime, Riflessioni morali

„La società spesso perdona il criminale; ma non perdona il sognatore.“
— Oscar Wilde poeta, aforista e scrittore irlandese 1854 - 1900
Il critico come artista

„Quando le parole perdono di senso, i popoli perdono la loro libertà.“
— Confucio filosofo cinese -551 - -479 a.C.

„Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente.“
— Nelson Mandela politico sudafricano 1918 - 2013

„Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi.“
— Cesare Pavese scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano 1908 - 1950
Origine: Parole d'addio riportate sul frontespizio http://www.internetculturale.it/upload/immagini/ultime%20parole%20grande.jpg di una copia dei Dialoghi con Leucò, ritrovata su un tavolino accanto al suo corpo senza vita. Il 27 agosto 1950 Pavese si suicidò con una dose eccessiva di barbiturici in una camera al terzo piano dell'Hotel Roma in piazza Carlo Felice, a Torino. Lo indussero a compiere questo «atto di ambizione» la delusione amorosa per la fine del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling – a cui dedicò gli ultimi versi di Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi – e il disagio esistenziale che per tutta la vita aveva cercato di vincere.

— Johann Wolfgang von Goethe drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e critico mus… 1749 - 1832
da Wilhelm Meister
Con testo originale

„La parola per tutti è perdono.“
— William Shakespeare, Cimbelino
Cimbelino, atto V, scena V
Cimbelino