“[Mignon, sull'Italia] Conosci la terra dei limoni in fiore, | dove le arance d'oro splendono tra le foglie scure, | dal cielo azzurro spira un mite vento, | quieto sta il mirto e l'alloro è eccelso, | la conosci forse? | Laggiù, laggiù io | andare vorrei con te, o amato mio!”

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Origine: Da Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Johann Wolfgang von Goethe 264
drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, … 1749–1832

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“Sai tu la terra ove i cedri fioriscono? Splendon tra le brune foglie arance d'oro, pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro, umil germoglia il mirto, alto l'alloro…”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

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Origine: Citato in Rina La Mesa, Viaggiatori stranieri in Sicilia, Cappelli, 1961; Goethe: "evocazione".

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“Conosci tu il paese dove i limoni fioriscono, | nel fogliame buio fulgon le arance d'oro?”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Kennst Du das Land, wo die Zitronen blühn, | Im dunklen Laub die Goldorangen glühn?
Con testo originale
Origine: Da Wilhelm Meister, a cura di Silvio Benco, Milano, 1950.

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“È proprio necessario che parta? –No. –E allora perché? –Io non posso fermarlo. E se lui vuole andare laggiù, io posso solo dargli una ragione in più per tornare.”

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Variante: Solo a Hélène non riusciva a mentire.

-è proprio necessario che parta, Baldabiou?
-No.
-E allora perché?
-Io non posso fermarlo. E se lui vuole andare laggiù, posso solo dargli una ragione in più per tornare.

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“Terra e cielo, nell’uomo, sono rispettivamente ciò che l’uomo conosce e ciò che ancora non conosce di se stesso.”

Igor Sibaldi (1957) traduttore, saggista e scrittore italiano

libro Libro degli angeli

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“La scoperta della Sicilia è uno dei motivi più fertili e frequenti della letteratura sette-ottocentesca dei «viaggiatori» stranieri in Italia. L'aspirazione al mitico, solare Sud sembra, nella immaginazione di tedeschi, inglesi francesi nordici, raggiungere l'apice più ricco di sorprese e di novità nell'esplorazione attonita, stupita (ma non per questo meno animata da vigile spirito critico e selettivo) dell'isola «del sole», della «terra del fuoco», della «terra della primavera perenne»
Ma la scoperta – come "comprensione" e serena valutazione – della Sicilia è un fatto che riguarda ancor oggi noi italiani. E possiamo compierla, completarla anche seguendo la lunga eco che il Viaggio in Sicilia ha suscitato attraverso le pagine dei viaggiatori stranieri.
Ogni scrittore, dal Settecento al Novecento, possiede una sua «retorica» della Sicilia, che è in parte la retorica del suo tempo, in parte il contributo di una propria suggestione, colma d'attesa e di speranza. E la scoperta si conclude sempre, o quasi sempre, col senso di una gioiosa meraviglia: questo sentimento di un mirabile remoto paradiso che aveva donato al Goethe il gusto dolcissimo e malinconico della sua celeberrima evocazione:
«sai tu la terra ove i cedri fioriscono?
Splendon tra le brune foglie arance d'oro
pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro
umil germoglia il mirto, alto l'alloro…»
Da Goethe a Peyrefitte – i due estremi cronologici e spirituali di questa antologia – il senso dell'ammirata scoperta si ripete e si conferma.”

dalla prefazione a Viaggiatori stranieri in Sicilia

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