
„Ailé Selassié era molto superstizioso e disperatamente attaccato alla vita. Ogni anno si recava a Ginevra dove si sottoponeva a cure di ringiovanimento e sembra che spesso rinnovasse il suo sangue con sangue giovane e fresco. Lo affliggeva un principio di arteriosclerosi. Ma la sua morte era più temuta dagli altri che da lui stesso. Il suo talento politico, infatti, non era stato abbastanza vasto da preparare il giorno in cui egli non ci sarebbe stato più. La sua genialità non era stata abbastanza completa da piantare un solido seme quando il suo sarebbe seccato. Le sue vecchie mani non avevano mai mollato o delegato il potere. Il suo vecchio cuore non aveva mai superato il principio dell'après-moi-le-déluge. Forse la morte gli faceva tanta paura perché sapeva che Ailé Selassié rischiava d'essere l'ultimo imperatore d'Etiopia, Leone di Giuda, Eletto di Dio, Potenza della Trinità, Re dei Re.“
— Oriana Fallaci, libro Intervista con la storia
Intervista con la storia