cap. II, Conclusione, pp. 156 sg.
Studi galileiani
“Ciò che Galileo cerca non è una formula in qualche modo descrittiva, formula che gli permetterebbe di calcolare le grandezze osservabili e misurabili del fenomeno della caduta – i suoi «accidenti» – velocità, spazio percorso dal mobile, ecc. Ma proprio il contrario; Galileo è già in possesso di una tale formula […]. Egli cerca tuttavia qualcosa di piú; ciò che cerca non è il legame logico o matematico che unisce queste due proposizioni – questo legame evidentemente lo conosce – ma un «principio» fondamentale ed evidente che permetta di dedurre o, come dice Galileo, di «dimostrare» gli «accidenti» del moto della caduta. Si potrebbe concludere, estendendo a Galileo il detto di un fisico moderno, che egli non ha alcuna fiducia in un'osservazione non verificata teoricamente. L'epistemologia galileiana non è positivista. È archimedea.”
cap. II, 1, p. 83
Argomenti
alcol , accidente , caduto , cap. , contrario , detto , epistemologo , fenomeno , fiducia , fisico , formula , grandezza , legame , logica , matematico , mobile , mobilio , modo , moto , osservazione , percorso , positivista , possesso , principe , principio , proposizione , spazio , tale , sesso , ecc. , cerca , velocità , proprioAlexandre Koyré 36
storico della scienza e filosofo francese 1892–1964Citazioni simili

da De Magistro X, 23

Origine: Enigmi. Il momento egizio nella società e nell'arte, p. 48
ibidem, p. 282 sg.
Studi galileiani

“Egli non trova senza cercare, e non cerca ciò che sarebbe introvabile, forse introvabile per lui.”
Scritti e pensieri sulla musica