“Si può dunque considerare dimostrato che il principio di relatività, congiunto ai teoremi di conservazione della quantità di moto e dell'energia, conduce al principio fondamentale dell'inerzia di ogni tipo di energia. Possiamo con Einstein considerare questo principio come il più importante risultato della teoria della relatività ristretta. Una verifica sperimentale quantitativa non è stata fino ad ora possibile. Già nella sua prima pubblicazione su questo argomento Einstein ha indicato nei processi radioattivi un possibile mezzo per la verifica della teoria.”

Origine: Teoria della relatività, p. 185

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“La teoria della relatività soddisfaceva il principio di continuità difeso da Mach.”

Paul Feyerabend (1924–1994) filosofo e sociologo austriaco

Origine: Addio alla ragione, p. 221

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“Le leggi generali della natura dovrebbero conservare invariata la loro forma anche nei sistemi non galileiani. Questa possibilità è offerta dal cosiddetto principio di equivalenza. Nella teoria newtoniana, un sistema situato in un campo gravitazionale uniforme è perfettamente equivalente, dal punto di vista meccanico, a un sistema di riferimento uniformemente accelerato. La richiesta che anche tutti gli altri processi fisici debbano svolgersi nei due sistemi secondo le stesse leggi, costituisce il principio di equivalenza di Einstein, che è uno dei pilastri fondamentali della teoria della relatività generale, da lui sviluppata più tardi. Poiché il decorso di un processo in un sistema accelerato può venire calcolato, risulta possibile valutare l'influenza di un campo gravitazionale uniforme su un processo qualunque. In questo consiste tutto il valore euristico del principio di equivalenza. Einstein è pervenuto in questo modo al risultato secondo cui orologi situati in punti di basso potenziale gravitazionale procedono più lentamente di orologi situati in punti di più alto potenziale, e ha previsto lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali emesse dal sole rispetto a quelle emesse da sorgenti terrestri. Risultò inoltre che la velocità della luce in un campo gravitazionale è variabile, e di conseguenza i raggi luminosi vengono incurvati, come se ad ogni energia corrispondesse non solo una massa inerziale, ma anche una massa gravitazionale in E=m/c2. In un lavoro successivo Einstein mostrò che la curvatura dei raggi luminosi ha per conseguenza uno spostamento delle stelle fisse visibili in prossimità del bordo del sole, suscettibile di verifica sperimentale. L'effetto calcolato allora risultò uguale a 0,83 secondi d'arco.”

Wolfgang Pauli (1900–1958) fisico austriaco

Origine: Teoria della relatività, pp. 212-213

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