“Siamo ignoti a noi medesimi; come potremmo diventare noti agli altri? "Conosci te stesso!". Dunque, non ci si conosce, se un Dio deve insistere a dircelo ancora dopo molti millenni di peregrinazione sulle contrade della Terra. Se uno si conoscesse, saprebbe da dove viene, per dove sta camminando, in quale direzione sta andando; gli Gnostici raccomandavano proprio di apprender queste tre cose. Ma chi è in grado di dire: Io so da dove sono venuto (pothen)? Io so dove approderò con questa mia barca (poi), dopo aver solcato tanto mare? E chi conosce veramente il mare che sta solcando (pou)? Incontrare sé medesimi: ho scritto, altrove, che, nei giorni consueti del vivere, uno smarrisce se stesso; ammala, si ferma; un poco soffre; ed eccone il premio: ha incontrato sé medesimo; lo smarrito si è ritrovato. Ci si conosce nel dolore, un poco anche nella gioia; ma sempre ci si perde nel quotidiano. Dunque il Dio ci dia la nostra razione di dolore, se proprio vuole che uno conosca se stesso.”
Origine: Autobiografia come filosofia e pagine integrative, p. 20; ripreso da G. Giraldi, Profili di gente nel mio tempo, Pergamena Editrice, 1993
Argomenti
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filosofo, filologo e accademico italiano 1915–2014Citazioni simili

Origine: Da La grande chirurgia, volume III, pag. 46.

Anima; 1968, p. 44
Dizionario filosofico

Origine: Da Questa è la vita eterna, I sermoni, ed. Paoline, p. 408.
Origine: Il diario segreto di Laura Palmer, p. 65