“C'era nella parola partigiano un remoto significato di difesa della propria terra, a partire dalla guerra di indipendenza degli spagnoli contro Napoleone; ma c'era anche qualcosa di rosso – «à l'appel du grand Lénine se levaient les partisans» – che ne esaltava la componente aggressiva e irregolare, e che destava diffidenza fra i benpensanti.”

Capitolo terzo, Le vie di una nuova istituzionalizzazione, p. 148

Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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storico e partigiano italiano 1920–2016

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“Ma c'è qualcosa di grande tra di noi, a sem propria du maiaiai, non ci stacchiamo mai.”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

La sapienza e la validità

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“Per la prima volta nella storia moderna, un paese del Terzo Mondo è riuscito a svolgere con successo una guerra di difesa, la guerra più lunga fra due eserciti regolari dopo la Seconda guerra mondiale, senza essere sotto il pugno d'un particolare patto militare o l'influenza d'una particolare grande potenza, e senza né soffrire limitazioni nella sua volontà e indipendenza né abbandonare i suoi principi e la sua politica.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Per la prima volta nella storia moderna, uno stato del Terzo Mondo è riuscito a combattere con successo una guerra di difesa, la più lunga guerra del genere fra due eserciti regolari dalla Seconda guerra mondiale – senza essere sotto l'ombrello d'un particolare patto militare o l'influenza d'una particolare grande potenza, e senza soffrire limitazioni nella sua volontà e indipendenza o abbandonare i suoi principi e la sua politica.

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“La Nostra felicità è grande nell'essere riuniti con il Nostro amato popolo, che, aspettando la Nostra assistenza negli ultimi cinque anni e bramando di rivederCi, ha combattuto in difesa della propria indipendenza con le proprie mani nude e i propri muscoli contro l'invasore.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso al ritorno sul suolo etiope dopo cinque anni di esilio, 22 gennaio 1940; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“In una guerra effettivamente nazionale, le parole "difesa della patria" non sono affatto un inganno, e noi non siamo contrari a questa guerra.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Opere complete, Editori Riuniti, Roma, 1955-70, vol. 23; p. 28.

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“Alle esuberanze del combattentismo rosso si univano in effetti le diffidenze verso quello che rimaneva pur sempre uno Stato borghese, internazionalmente collocato nel campo imperialista. Qualche dubbio sulla piena legalità del dopo liberazione aveva serpeggiato anche nel gruppo dirigente comunista. […] Diffidenze verso Roma, prive di spiccati segni ideologici, erano affiorate in campo azionista. […] L'occultamento delle armi, «sotterfugio» autorizzato «sotto voce» da alcuni capi partigiani comunisti del Nord, fu il modo più immediato in cui si concretizzò la mescolanza di diffidenze e di speranze.”

Capitolo ottavo, La politica e l'attesa del futuro, p. 587
Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
Origine: Quazza, Resistenza e storia d'Italia cit., p. 339.
Origine: Quazza (ibid., p. 342), rinviando alle opere di Kogan e di Delzell, parla di una consegna delle armi avvenuta solo per il 60 per cento. La grande quantità di armi sequestrate dagli Alleati entro la fine di settembre – 215 000 fucili, 12 000 mitra, 5000 mitragliatrici, 760 bazooka, 12 autoblinde, 217 cannoni, ma solo 5000 pistole – è stata ritenuta un indice della forza raggiunta dalla Resistenza (Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi cit., I, pp. 89-90, che rinvia ai dati forniti da C. R. S. Harris, Allied Military Administration of Italy I943-45, H. M. Stationery Office, London 1957, p. 358). Le vicende del proprio parabello sono raccontate da L. Meneghello come indicative del clima del dopoguerra (Bau-sète cit., pp . 49-50). In alcune delle testimonianze raccolte da Portelli in Biografia di una città cit., al prudente silenzio dei primi anni si è sostituita la spavalda rivendicazione. Mario Filipponi parla ad esempio di «tonnellate» di armi nascoste e racconta di un segretario di federazione che diceva «non sarà oggi, sarà fra un anno, fra cinque, le armi dobbiamo prenderle in mano» (p. 299). Le punte più spinte delle reazioni all'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 – Genova, Piombino – vanno lette anche in questa chiave.

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“Le guerre si combattono perché l'uomo è un animale aggressivo; il più aggressivo, forse, della creazione.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

23, p. 32
Scorciatoie e raccontini

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