“La notizia come informazione è percepita come un racconto di eventi, in cui quel che conta è l'evento (l'informazione, appunto). Poiché gli eventi sono singoli e specifici, così è percepita la notizia come informazione. E poiché essa è relazione su un evento, oggetto del riferire, la notizia è percepita come orientata oggettivamente (nel senso di orientata, appunto, su un oggetto), non soggettivamente. Al contrario, la notizia come racconto mitico è percepita come una narrazione (gli eventi sono in secondo piano) e poiché mentre gli eventi cambiano, sono varianti, le forme del raccontare sono invece costanti, la notizia come mito è percepita come reiterazione, come parte di un flusso ininterrotto di racconto. Quel flusso che antropologi, folkloristi e psicologi sociali ricostruiscono a ritroso, sino ad arrivare, filogeneticamente, ai miti primitivi e ontogeneticamente agli archetipi junghiani dell'inconscio collettivo. Col racconto vengono inoltre in primo piano i personaggi: con essi ci si immedesima. La notizia come mito è dunque patetica, appassionante, coinvolgente. In conclusione, essa è distinta dai caratteri della narratività, della continuità e della pateticità.”
da Cattive notizie, p. 27
Argomenti
arte , antropologia , antropologo , appunto , archetipo , autore , carattere , cattiva , collettivo , conclusione , contrario , corsivo , distinto , evento , flusso , inconscio , informazione , mitica , mito , narrazione , notizia , oggetto , parte , patetica , personaggio , piano , primitivo , primo , psicologia , psicologo , racconto , relazione , ritrosia , secondo , senso , singolo , specifico , variante , social , costante , conta , continuitàMichele Loporcaro 3
linguista italiano 1963Citazioni simili

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