Origine: Da Soliloquio, Della consolazione divina; citato in La Letteratura Religiosa, p. 59, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965.
“O anima mia, che pensi tu che sia quella cosa tanto dolce e suave, la quale sogliono sentire e gustare le devote anime in ricordarsi del loro diletto, e suole tanto suavemente innamorarle che già pare che sieno alienate e fuori di se stesse? Si sentono allegre e gioconde nelle coscienze e dimenticansi ogni loro dolore: l'animo loro si rallegra, lo intelletto diventa chiaro, el cuore inluminato, la voluntà diventa allegra.”
Origine: Da De Arrha animae; citato in La letteratura religiosa, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, p. 58.
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“Ogni tanto non ci pensi non pensarci è già una scelta.”
La Verità è una Scelta, n. 5
Arrivederci, mostro!
“Il Vietnam, mi sa tanto, è quel che abbiamo avuto in sorte al posto di un'allegra gioventù.”
citato in Gustav Hasford, Nato per uccidere, traduzione di Pier Francesco Paolini, Bompiani, 1989
Fessenio: atto I, scena II
La Calandria
“Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo.”
Discorsi
Origine: Dalle relazioni alla casa madre di Roma; citato in Pacifico Arcangeli, Letteratura e Crestomazia giapponese, Milano, Cisalpino, Istituto Editoriale Universitario, 1990 (ristampa anastatica autorizzata dall'editore Ulrico Hoepli), p. 131. ISBN 8820506505