“Si sentiva.
Si sentiva nell'aria che schiacciava la città.
C'era qualcosa di diverso in quell'aria immobile e pesante, calda come in un forno, un odore aspro di metallo e fumo bagnato, un brivido elettrico, che sapeva di bruciato e faceva rizzare i peli sulle braccia. Era già stagione di piogge, ma non è aria di temporale quella che possono sentire tutti, da Massaua e lungo la costa, oltre Archico, Zula, Assab, e dentro, fino a Cheren, e su per l'altopiano, fino ad Asmara, Agordat e oltre, oltre i confini della Colonia, nelle terre del negus.
È aria di guerra.”
cap. Due
L'ottava vibrazione
Argomenti
guerra , aria , bagnato , braccio , bracco , brivido , bruciato , caldaia , cap. , colon , colonia , colono , confine , confino , forno , fumo , immobile , metallo , odore , pioggia , stagione , temporale , costa , città , lungoCarlo Lucarelli 26
scrittore, regista e sceneggiatore italiano 1960Citazioni simili

citato in AA.VV., Il libro della scienza, traduzione di Martina Dominici e Olga Amagliani, Gribaudo, 2018, p. 93. ISBN 9788858015001
“Un respiro d'aria nuova | Chiudo gli occhi e sento di già | Che la stagione mia s'innova.”
da Un soffio caldo