“La stregoneria, non l'ideologia, era il cemento che teneva insieme l'esercito dei Simba. Non vi era mai stata penuria di stregoni nella provincia del Maniema, ed essi si affrettarono ora ad aderire alla causa dei Simba, grati, forse di essere realmente apprezzati da qualcuno. Con gli stregoni come officianti, le reclute dovevano passare per una cerimonia di iniziazione. Venivano loro praticate incisioni sulla fronte e sul petto, poi i medici-stregoni strofinavano polvere di carbone di legna o altre potenti pozioni sui tagli. Ogni recluta veniva avvolta nella pelle di un animale e le veniva detto di allontanarsi; dopo che aveva percorso pochi passi, un Simba sparava un colpo in aria. La recluta veniva ricondotta indietro. «Tu sei un Simba!» proclamava lo stregone. «Hai il dawa. Sei immune dai proiettili»”

Origine: Massacro a Stanleyville, p. 100

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“Gli stregoni sono aspre creature, che mangiano polvere e bevono ombre. Nulla ti daranno. Perché nulla hanno da dare.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

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2016, p. 668
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“I guerrieri erano tenuti a rispettare tutta una serie di regole di condotta. Non dovevano mai stringere la mano di un non-simba, non dovevano lavarsi, né pettinarsi i capelli o tagliarsi le unghie, altrimenti sarebbero diventati di nuovo vulnerabili. Molte di quelle regole erano meno bizzarre di quanto sembrasse a prima vista. La maggior parte dei simba non aveva uniformi ed era praticamente priva di armi da fuoco. Andavano a combattere a torso nudo, coperti di ramoscelli e di pelli di animali e muniti solamente di lance, machete e randelli. Con tale equipaggiamento dovevano affrontare l'armata governativa di Mobutu che, pur essendo ancora un'accozzaglia di persone male organizzate, era comunque dotata di mitragliatrici semiautomatiche. Quelle regole magiche imponevano ai simba una forma di disciplina militare. Il sesso era proibito, perché altrimenti i guerrieri si sarebbero abbandonati a stupri continui. Farsi prendere dal panico era proibito, altrimenti si sarebbero dati alla fuga. Guardarsi dietro era proibito, così come il nascondersi. Il guerriero simba doveva gettarsi contro il nemico urlando "Simba, simba! Mulele mai! Mulele mai! Lumumba mai! Lumumba oyé!" (Leone, leone, acqua di Mulele, acqua di Lumumba, viva Lumumba!). Se avessero gridato quelle parole, i proiettili degli avversari si sarebbero trasformati in acqua al contatto con i loro torsi. Quelli che venivano colpiti evidentemente non avevano rispettato una qualche regola di condotta. Assurdo? Sì, ma non più assurdo di determinati attacchi durante la Prima guerra mondiale, in cui si ordinava ai soldati di avanzare sotto un fuoco di sbarramento. E la cosa bizzarra era che non erano soltanto i simba a credere nel loro potere magico, ma anche gli uomini dell'esercito governativo. I soldati di Mobutu avevano una paura del diavolo di quei bruti isterici e drogati che si gettavano contro di loro gridando e con gli occhi sgranati.”

Origine: Congo, pp. 346-347

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“Africa, il sole, le dune è Africa, | lontana ma legata all'America, | i riti tribali di stregoni cardinali, | di ministri triviali è Africa.”

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“Tra i due soli, dodici tempi in dodici fasi. E il cammino in tondo di tutto quel che brulica intorno al rogo, nei limiti sacri del cerchio: il danzatore, le raspe, gli stregoni.”

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