“Una giovane che ama sinceramente è sempre virtuosa, sia che offra le rosse labbra al bacio in una camera nunziale sontuosamente addobbata, o sotto i tigli e nella brughiera come canta il romantico poeta Walther von Vogelweide.”

Origine: L'amore crudele, p. 108

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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giornalista, romanziere e scrittore austriaco 1836–1895

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“Ogni uomo possiede una camera interna. Nell'intimo di ciascun essere umano c'è un talamo nunziale, e solo lo sposo ha l'accesso.”

Ernesto Cardenal (1925) poeta, sacerdote e teologo nicaraguense

Origine: Canto all'amore, p. 74

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“Ho ancora il bacio di Walt Whitman sul mio labbro.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese
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“A noi ciò che sarà, svela il Profeta: ciò che non fu, e non è, canta il Poeta.”

Cristoforo Poggiali (1721–1811) bibliotecario, erudito ed ecclesiastico italiano

Origine: Proverbj, motti e sentenze ad uso ed istruzione del popolo, p. 11

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“E gli occhi. Io non so dire il colore degli occhi di Lenore Beadsman; non posso guardarli; per me quegli occhi sono il sole.
Sono blu. Le sue labbra sono carnose e rosse e tendono al rorido e più che chiedere pare pretandano, in quel loro broncio di seta liquida, d'esser baciate. Io le bacio spesso, lo ammetto, inutile negarlo, ne sono un baciatore, e un bacio con Lenore è, se mi è concesso indugiare un po' su questo tema, non tanto un bacio quanto una dislocazione, è rimozione e poi brusca assunzione di essenza dall'io alle labbra, sicchè è non tanto il contatto di due corpi umani per fare le solite cose a colpi di labbra quanto due insiemi di labbra in reciproca cova e in comunione di specie sin dagli albori dell'era post-Scarsdale, forti di condizione ontologica autonoma sancita dalla suddetta comunione, che trascinano dietro e sotto di sè, mentre si uniscono e diventano una cosa sola, due ormai completamente superflui corpi terreni appesi al bacio come spossati cambi di fiori sursbocciati ovvero come mute ormai inservibili. Un bacio con Lenore è una sequenza in cui io pattino con scarpe imburrate sull'umida pista del suo labbro inferiore, protetto dalle intemperie grazie all'aggetto madido e tiepido di quello superiore, per infine riparare tra labbro e gengiva e rimboccarmi il labbro sin sul naso come un bimbo la coperta e da lì scrutare con occhi lustri e ostili il mondo esterno di Lenore, del quale non voglio più far parte.”

The Broom of the System

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