“Per la prof. Eisermann le domande aperte contavano come gli altri quesiti. Le risposte personali dimostravano la comprensione del nesso tra la materia e la vita reale. Lena sentiva le penne strisciare sui fogli. Un ratto rosicchiava freneticamente le sbarre della sua gabbietta. Come lui, anche Lena avrebbe voluto fuggire. La sua vita familiare non poteva essere descritta con un paio di frasi. Perché la prof non si accontentava di porre domande su allevatori insoddisfatti? L’agricoltore Hans possedeva bovini neri e una razza pezzata rosso bruno. A quanto pareva, se dalle sue due razze non fosse riuscire a ottenere una terza razza pezzata nera non avrebbe più dormito sonni tranquilli. Lena doveva aiutarlo a calcolare quante probabilità c’erano di portare al pascolo una nuova razza di bovini. In realtà, la domanda vera era un’altra: come si poteva convincere l’agricoltore Hans ad accontentarsi delle razze che aveva? Perché le mucche pezzate nero bruno erano migliori? Si intonavano meglio con l’arredamento, o con la sua camicia a quadri? Lena, invece, doveva parlare della sua famiglia.”

—  Monika Peetz

Origine: La città invisibile, p. 28

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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