“Mi calmano le parole interiori dei due in me | e le sedie bassa di paglia nel sibilo | del mattino mentre l'alloro fa la sua parte | e le ossa scendono a un compromesso per sostenermi; | mi calma la roccia scalata e lo spino nel piede, | il gonfiore degli intestini e la ristrettezza di vedute | guardando la marina, si fa per dire, immensa.”
da E. A. Poe-metto 6, p. 221
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Origine: Da una dichiarazione durante un incontro presso il "Centro Balducci" di Zugliano (UD), 20 maggio 2011. Video http://www.youtube.com/watch?v=GHa68PiARbI&feature=relmfu disponibile su Youtube.com.

Alle donne italiane, Caprera, 8 maggio 1861; p. 225
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

“Come fa a sapere chi ha ucciso quelle persone e a chi appartengono quelle ossa?”

Mi terrorizza il suono della mia voce immensa nell'oscurità. Tremo da capo a piedi, trasportato nelle profondità abissali del mio essere, come una creatura costretta a un'udienza col tuono.
Allo stesso tempo in segreto non mi lascio ingannare. Il tumulto è frutto soltanto del mio grido, e le voragini, come tutto ciò che è vasto, sono inanimate. Non mi carpiranno mai, a meno che, in uno slancio di fanatismo religioso, mi butti. (p. 9)
L'orco