“La Drammatica si è vestita d'una pompa assai luminosa. Convien dar questo vanto al celebre Metastasio d'averla egli fatta universalmente piacere. Tuttavolta gridasi da certuni che il teatro italiano non è ben riformato pur anche, e si esalta la Francia come inimitabile, e come oggetto d'invidia agl'Italiani. D'onde mai avvien ciò? A mio parere deriva dall'applicarsi i nostri al peggio, e trascurar il migliore. Le opere teatrali per musica unicamente si bramano, non per la poesia, che strozzata nelle gole decantanti intendere non si può, né per le buone leggi di comporre, che sempre sono trascurate in simili poesie fantastiche, e soverchio maravigliose, ma per tutt'altro. La Commedia buffonesca si vuole ad ogni patto, e purché il dramma alletti con la musica, e la commedia faccia ridere, tutto ordinariamente si approva.”

—  Ireneo Affò

Dizionario precettivo, critico, ed istorico della poesia volgare

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 02 Luglio 2022. Storia
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Ireneo Affò 4
storico dell'arte, letterato e numismatico italiano 1741–1797

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“Che lasciar quel che s'ama, e peggio assai
Che disiarlo, e non averlo mai.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

Rifacimento of Orlando Innamorato

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“Nelle scuole italiane la musica è praticamente assente, se non peggio. La musica dovrebbe essere obbligatoria come l'italiano. Non vorrei che questi nuovi licei musicali fossero istituti per lavarsi la coscienza.”

Riccardo Muti (1940) direttore d'orchestra italiano

citato in Alfredo Mandelli, Mandelli dice la sua, in L'Opera, p. 41, anno XXIV, n. 251, novembre 2010

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“[…] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.”

Massimo D'Azeglio (1798–1866) politico italiano

Origine e scopo dell'opera; vol. I, p. 7
I miei ricordi
Origine: Sarebbe quest'ultima frase all'origine dei motti "Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani", "Fatta l'Italia bisogna fare gli italiani" e simili, genericamente attribuiti a Massimo d'Azeglio. Tuttavia, secondo gli storici Simonetta Soldani e Gabriele Turi, nell'introduzione a Fare gli italiani. Scuola e cultura nell'Italia contemporanea, il Mulino, il motto "Fatta l'Italia bisogna fare gli Italiani" non apparterrebbe a d'Azeglio, ma sarebbe stato coniato nel 1886 da Ferdinando Martini «nel tentativo di "tradurre" il senso politico» (Carlo Fomenti, Siamo una nazione, ma chi ha fatto l'Italia?, Corriere della sera, 17 luglio 1993) di tale frase ne I miei ricordi. Si veda peraltro Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 208. Ma vd. ora C. Gigante, "'Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani'. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio", in "Incontri. Rivista europea di studi italiani", anno 26, fasc. 2/2011, pp. 5-15 http://www.rivista-incontri.nl/index.php/incontri/article/view/18/18.

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“La rivoluzione in Inghilterra è stata fatta unicamente in vista della libertà, mentre quella di Francia è stata fatta principalmente in vista dell'eguaglianza.”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

1951-, vol. II, t. 2, p. 334; citato in Losurdo 2005, pp. 200-1

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