“Il camorrista poteva renunziar alla sua qualità, ma non abbandonare giammai completamente la setta; non era astretto ai doveri, alla disciplina di essa, non ne partecipava i profitti, ma conservava a malgrado di ciò alquanta influenza e considerazione. Avea il diritto di dar consigli e il potere di farsi ascoltare; la sua renunzia era considerata come un'abdicazione, non come una decadenza. La società rispettava sempre in lui l'antico compagno. I vecchi camorristi erano soccorsi; la vedova e i figli di quegli che era morto sotto le armi al servizio della setta riscuotevano esattamente una pensione; i malati erano assistiti, i morti vendicati. Tutti questi usi e molti altri ancora, ne' quali procedendo in questo studio ci incontreremo, mostrano già i legami potenti che univano fra di loro i camorristi.”

—  Marc Monnier

Origine: La camorra, p. 16

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 12 Ottobre 2020. Storia

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“Una stoccata da dare o la galera da subire non erano che mezzi straordinari per salire al grado di camorrista.”

Marc Monnier (1827–1885) scrittore italiano

Origine: La camorra, p. 10

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“Il dovere fondamentale del potere è la sollecitudine per il bene comune della società: da qui derivano i suoi fondamentali diritti.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Parole sull'uomo, p. 73

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“Torino ricorda le antiche città di guarnigione, i doveri stanno prima dei diritti, l’aria è fredda e la gente si sveglia presto e va a letto presto, l’antifascismo è una cosa seria, il lavoro anche e anche il profitto.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

Origine: Citato in Aldo Cazzullo, La movida e i polizziotti. Torino ora somiglia all'Italia, Corriere della Sera, 25 giugno 2017, p. 29.

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