“Quindi volete sapere chi ha ucciso il Presidente e si è reso complice della copertura? Tutti! Alti ufficiali della CIA, l'FBI, il corpo di polizia di Dallas, tutti e tre i servizi armati, l'alta finanza e la Casa Bianca. Tutti sono colpevoli – tutti eccetto Lee Harvey Oswald. Comunque il film, qualunque sospetto si abbia sull'uso o abuso delle prove, spacca. In parte libro di storia, in parte fumetto, il film corre verso il verdetto senza respiro per tre ore prendendo al lazo fatti e fattoidi, assemblandoli poi in un meccanismo incendiario che ucciderebbe la soddisfazione di qualunque spettatore. L'opera di Stone è, in entrambi i significati del termine, sensazionale: è eccellente giornalismo da tabloid. Nella sua bravura e ampiezza JFK - Un caso ancora aperto è sediziosamente coinvolgente; nella sua fattura magnificamente complesso.”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia

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“Grillo è stato condannato perché ha ucciso tre persone… quindi quando lui dice stronzate, dica fatti.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Vero TV, 11 settembre 2012
Da programmi televisivi

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“[Sulla Basilicata] La terra della quale mi innamorai da girarci tre film.”

Francesco Rosi (1922–2015) regista italiano

citato in Tonino Guerra, La valle del kamasutra, Milano, Bompiani, 2010

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“Fui totalmente affascinato da… Hollywood… devo aver visto almeno trecento film al mese per due o tre anni. Western, commedie, film di gangster, storie di guerra: tutto quello che mi capitava a disposizione.”

Sergio Leone (1929–1989) regista italiano

Origine: Citato in Richard Schickel, Clint Eastwood – L'uomo dalla cravatta di cuoio.

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“Se Otto e mezzo si differenzia dagli altri film "raddoppiati", non è soltanto perché in esso il raddoppiamento è più sistematico o più centrale, ma anche e soprattutto perché esso vi funziona diversamente. Infatti Otto e mezzo, cosa che deve essere attentamente valutata, è un film due volte raddoppiato, e se si dice che esso è costruito in abisso, è di una doppia costruzione in abisso che si dovrà parlare. Non abbiamo soltanto un film sul cinema, ma un film su un film che è a sua volta verte sul cinema; non soltanto un film su un cineasta, ma un film su un cineasta che riflette egli stesso sul proprio film. […] Non basta dunque parlare di "film nel film": […] Otto e mezzo è il film che in Otto e mezzo si va facendo; il "film nel film" è in questo caso il film stesso. […] Questa costruzione a tre stadi dà il suo senso più vero all'elucidazione del film, che è stato diversamente interpretato. La versione definitiva stabilita da Fellini non comporta uno ma bensì tre scioglimenti successivi. […] Se è giusto notare quanto c'è di paradossale e di clamoroso in Otto e mezzo, meditazione potentemente creativa sull'impotenza di creare, bisogna osservare che questo stesso tratto rinvia, al di là di ogni possibile ammiccamento da parte di Fellini, a una situazione più fondamentale e meno paradossale di quanto non si dica. Da tutta la confusione di cui il film ci ha reso testimoni sta per nascere […] un film mirabilmente costruito e il meno confuso possibile.”

Christian Metz (1931–1993) semiologo francese

da Semiologia del cinema, Garzanti, Milano, 1972, pp. 306-311
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, pp. 109-110 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA109. ISBN 8876059318

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