“Così la volontà del Signore che vuole apparire come vaso o stoffa, eccetera, che costituiscono il mondo come manifestazioni della coscienza, è la causa, l'agente e l'azione.”

—  Utpaladeva

2, 4, 21
Īśvarapratyabhijñākārikā
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 126.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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filosofo indiano 900–950

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“Conoscere non è abbastanza: dobbiamo applicare. La volontà non è abbastanza: ci vuole azione.”

Bruce Lee (1940–1973) attore, artista marziale e filosofo statunitense

24 giugno 2018, ore 07.47
Origine: [it, https://www.m2o.it/programmi/memories/puntate/memories-del-27-05-2018/, Memories Puntata del 24/06/2018 su m2o Radio, m2o.it]

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“Egli è il Signore dell'universo, nella cui coscienza tutto questo mondo di differenziazione appare come riflesso.”

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Tantrāloka, Capitolo III
Origine: Citato in Kamalakar Mishra 2012, p. 382.

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“Al principio, che non è veramente un principio e che non ha alcun significato spirituale fuor dalla nostra esistenza finita, la volontà vuole conoscere se stessa; allora si desta la coscienza riflessa e col destarsi di essa la volontà si divide. La volontà unica, intera e completa in se stessa, ora è divenuta attore e, ad un tempo, osservatore. Il conflitto è inevitabile perché l'attore vuole esser libero dalle limitazioni a cui è stato costretto ad assoggettarsi nel suo desiderio di una coscienza riflessa. Per un lato, gli è stato dato il potere di vedere, ma nel contempo vi è qualcosa che egli, in quanto osservatore, non può scorgere. Alla conoscenza si unisce fatalmente l'ignoranza, l'una accompagna l'altra come l'ombra accompagna l'oggetto; non vi è separazione possibile fra i due compagni. Ma il volere come attore tende a tornare nella sede originaria dove il dualismo ancora non esisteva e dove, di conseguenza, regnava la pace. […] Al verificarsi della divisione la coscienza è, in un primo momento, così rapita dalla novità dello stato e dalla sua apparente capacità di risolvere i problemi della vita da dimenticare la sua missione, che è l'illuminare la volontà. Invece di gettare luce all'interno – cioè sulla volontà da cui trae il principio della sua esistenza – la coscienza si concentra sul mondo esteriore degli oggetti e delle idee. Quando cerca di guardare in se stessa, trova il mondo di una unità assoluta, nel quale l'oggetto che essa desidera conoscere è lo stesso soggetto. […] Si tratta di un volere in cui vi è più della mera volontà, in cui vi è anche l'atto di pensare e di vedere. Grazie a questo atto, la volontà scorge se stessa diventando libera e signora di sé. Questo è un sapere in senso eminente, ed è in ciò che consiste la redenzione buddhista.”

Daisetsu Teitarō Suzuki (1870–1966) storico delle religioni giapponese

Origine: Saggi sul Buddhismo Zen – Vol. I, pp. 125-126

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“Chi vuole | che il mondo | rimanga così com'è | non vuole che il mondo | rimanga del tutto.”

Erich Fried (1921–1988) poeta austriaco

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