Frasi di Daisetsu Teitarō Suzuki
Daisetsu Teitarō Suzuki
Data di nascita: 18. Ottobre 1870
Data di morte: 12. Luglio 1966
Altri nomi:D. T. Suzuki,सुज़ुकी देइसेत्ज़,Д. Т. Сузуки,دي. سوزوكي
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Daisetsu Teitarō Suzuki è stato uno storico delle religioni giapponese.
Divulgatore del Buddhismo Mahayana, e in particolare del Buddhismo Zen, attraverso i numerosi suoi scritti, sia in giapponese che in inglese , si dedicò a coltivare lo spirito del popolo Giapponese e facilitare l'Occidente nell'approfondire la filosofia e le pratiche spirituali dello Zen.
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Frasi Daisetsu Teitarō Suzuki
„L'ego è l'angolo tenebroso in cui i raggi dell'intelletto non riescono a penetrare, è l'ultimo nascondiglio dell'ignoranza, che così si ripara tranquillamente dalla luce. Quando questo covo viene scoperchiato, l'ignoranza svanisce come brina al sole. In effetti, l'ignoranza e l'idea dell'ego sono la stessa cosa.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 133
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„Quale pur fosse la gioia sovrasensibile che si sperimenta praticando il dhyāna, il Buddha fu lungi dall'identificarla con lo scopo ultimo della vita buddhista; in ogni loro forma, simili estasi debbono essere abbandonate perché, confondendo la mente, arrestano il corso ascendente del risveglio di paññā – mentre solo grazie a questo risveglio si può giungere all'emancipazione, si può effettuare il ritorno alla propria dimora originaria.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 142
„I cosiddetti maestri dello Zen non sanno presentare le loro idee alla luce del pensiero moderno. I loro anni più produttivi dal punto di vista intellettuale essi li passano nelle Sale della Meditazione, e quando le lasciano per avere felicemente portato a termine la loro formazione interiore, essi ci si presentano come degli adepti profondamente versati nell'arte dei cosiddetti ko-an (temi o problemi proposti ai discepoli), e non mostrano nessun particolare interesse per la psicologia e la filosofia dello Zen. Così lo Zen resta chiuso e come suggellato nei «Detti» dei maestri e nello studio tecnico dei ko-an, e quasi incapace di uscire dalla clausura dei conventi.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 18
„Nella storia dello Zen s'incontrano molti esempi di uomini pronti a sacrificare membra del loro corpo per raggiungere la verità. Confucio dice: «Se un uomo intende il Tao la mattina, ciò è bene per lui, ne dovesse anche morire la sera». Alcuni sentono realmente che la verità ha maggior valore del mero vivere, di una esistenza semplicemente vegetativa o animale.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 31
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„Comunque sia, lo Zen è sempre vicino alla nostra quotidiana esperienza ed è questo il significato della frase di Nansen (Nan-ch'uan) e di Baso (Ma-tsu): «La vostra mente (il vostro pensiero) di ogni giorno è il Tao». «Quando abbiamo fame mangiamo e quando siamo stanchi dormiamo». In questa immediatezza di azione, senza alcun intervento mediatore, quale il riconoscimento di oggetti, la considerazione del tempo, il giudizio sui valori, ecc., l'Inconscio si afferma negandosi.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 111
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„Il nostro primo scopo è sottrarci ai vincoli che gravano su tutti gli esseri finiti; ma se non spezziamo la catena stessa dell'ignoranza con cui siamo legati mani e piedi, dove potremo cercare la liberazione? E questa catena dell'ignoranza l'ha creata unicamente l'intelletto insieme alla febbre dei sensi che si attacca ad ogni nostro pensiero, ad ogni nostra sensazione.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
p. 32
„Egli sapeva che ciò che aveva realizzato nello stato di illuminazione della sua mente non avrebbe potuto essere trasmesso ad altri e che, ove fosse stato trasmesso ad altri, questi non lo avrebbero compreso. [... ] Egli può aver avute sue idee proprie circa i problemi filosofici che a quel tempo occupavano la mente degli Indù, ma, come ne era il caso per altri capi religiosi, il suo interesse principale non verteva sulla speculazione in quanto tale, bensì sui risultati pratici di essa. Egli era troppo impegnato a strappar via il dardo avvelenato confittosi nella carne per darsi ad una ricerca sull'origine, sulla materia e sulla costituzione di esso – a tanto, diceva, una vita è troppo breve.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
pp. 51-52
„Come la natura ha orrore per il vuoto, così lo Zen aborre tutto ciò che può inserirsi fra noi e i dati immediati dell'esperienza. [... ] Se volete scrutare la vita, fatelo mentre fluisce e lasciandola fluire. In nessun caso se ne deve arrestare il flusso o immischiarsi in esso, perché nel punto in cui vi immergerete le mani la sua trasparenza sarà alterata, esso cesserà di riflettere il volto che aveste fin dalle origini e che continuerete a portare sino alla fine dei tempi.“
— Daisetsu Teitarō Suzuki
pp. 27-28