“La ragione per cui molte persone amano Mosè è perché non si sente all'altezza del compito che Dio gli ha dato, eppure riesce, nel breve arco della sua vita, a ottenere persino un miracolo.”

—  Val Kilmer

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia
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arco , altezza , miracolo , compito , dato , ragione , persona , persone , dio , vita , breve
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attore statunitense 1959

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“Il nobile, ricevendo da Dio il compito del comando, inizia a farsi baciare la mano come il sacerdote. Ma perché la mano? Il bacio ha un’origine evangelica. Veniva dato alle mani di Cristo, perché Cristo, imponendole sulle persone, compiva miracoli. Anche le mani degli apostoli vengono baciate, come quelle dei santi, perché dalle loro mani discende il miracolo, la grazia.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano

Origine: Da Quel baciamano a Salvini svela il volto della Lega a Sud https://www.repubblica.it/politica/2019/01/21/news/baciamano_salvini_afragola_saviano_il_volto_della_lega_a_sud-217062459/, Repubblica.it, 21 settembre 2019. URL archiviato il 17 gennaio 2020 http://archive.is/y2AW7.

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“Chi è innamorato si riconosce subito: non si sente mai all'altezza della persona amata.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“La sua breve vita e la sua fertilità portano la sua perfezione all'altezza del fenomeno.”

Ferruccio Busoni (1866–1924) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

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“Mosè ha dato della differenza delle lingue una ragione superlativamente favolosa. Dice che i figli degli uomini, riunitisi, volevano fabbricare una città e, in essa, una gran torre; ma Dio dichiarò: qui bisogna scendere e confondere le loro lingue.”

Flavio Claudio Giuliano (331–363) imperatore romano

E, perché nessuno creda che io voglia darla ad intendere, leggiamo nel testo stesso di Mosè, quel che segue: «E dissero: "Orsù; fabbrichiamoci una città ed una torre, la cui cupola giunga fino al cielo; e facciamoci un nome prima di essere dispersi su tutta la faccia della terra". E scese il Signore a vedere la città e la torre, che i figli degli uomini edificavano. E disse il Signore: "Ecco, essi sono un medesimo popolo, e una medesima lingua hanno tutti; e questo cominciarono a fare; ed ora non resteranno dal compiere tutto ciò che hanno cominciato. Dunque: discendiamo là, e confondiamo la loro lingua, affinché non capisca l'uno la parola dell'altro". E li disperseil Signore Iddio su tutta la faccia della terra, ed essi cessarono di fabbricare la città e la torre».
Poi volete che a questo crediamo; ma voi non credete a ciò che dice Omero degli Aloadi, che tre montagne meditavano di porre l'una sull'altra, «onde fosse ascendibile il cielo». Per me io dico che questo racconto è ugualmente favoloso che quello. Ma voi, che il primo accogliete, per qual ragione, in nome di Dio, respingete la favola di Omero? Poiché questo - credo - uomini ignoranti non lo capiscono: che, se anche tutte le genti che popolano la terra avessero la medesima voce e la medesima lingua, fabbricare una torre che arrivi fino al cielo non potrebbero affatto, quand'anche facessero mattoni di tutta quanta la terra. Mattoni ce ne vorrebbero infiniti di grandezza pari a tutta intera la terra per arrivare al solo cerchio della luna. Ammettiamo pure che tutte le genti si siano riunite parlando una stessa lingua ed abbiano ridotto in mattoni e cavato le pietre di tutta la terra; come potranno arrivare fino al cielo, se anche la loro opera dovesse stendersi più sottile di un filo allungato? In conclusione: voi che stimate vera una favola così evidentemente falsa, e pretendete che Dio abbia avuto paura della unità di voce degli uomini e per questo sia disceso a confonderne le lingue, oserete ancora menare vanto della vostra conoscenza di Dio?
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