“Ho scoperto per quale motivo Stanley Kubrick mi volesse in Eyes Wide Shut. Mi aveva visto ne La tregua di Francesco Rosi, ed essendo un appassionato delle opere di Primo Levi, aveva deciso di incontrarmi per offrirmi un ruolo che doveva apparire all'inizio, al centro e alla fine del plot. Kubrick conosceva alcuni libri di Primo Levi a memoria.”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia
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John Turturro 16
attore, regista e sceneggiatore statunitense 1957

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“Per Antonio Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: 14 aprile 1995; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Piercasinando http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14fe/14fe.html, Repubblica.it, 14 febbraio 2006.

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“Prima che sulla coppia, Eyes wide shut è né più né meno che un film sulla borghesia - ieri e oggi, dopo Barry Lyndon e l'89 di duecento e passa anni fa - e dunque, visto che il potere è sempre saldo nelle mani di questa classe, assistita o appena contrastata, oggi come oggi, solo da poteri più esoticamente criminali di essa, è un film sul potere, […] il Potere Borghese e Maschile sul corpo della donna e del ricco sul corpo del povero. […] Che cos'è questo film, in definitiva, se non una classica storia di "presa di coscienza", che a metà pone il protagonista di fronte a una crisi e lo costringe a cominciare a vedere? Con procedimenti non immemori di Hitchcock e di Lang, Bill è ora mosso nelle sue azioni dal senso di colpa, che però non è "cattolico" come nei due maestri, o metafisico alla Kafka, o psicoanalitico-edipico-freudiano, bensì precisamente e chiaramente sociale. E il clou ne sarà la conversazione con Ziegler (Pollack), il borghese cinico che sa e che ha scelto e che è "dentro" la grande rete nascosta del potere. Quello che prima era tutto freddezza di professionista acciuffadenari che esorcizza la morte e il male con il censo e il sesso, cambierà, sarà un'altra persona e un altro medico. […] È poco? È tantissimo almeno da dentro il mondo borghese di cui Kubrick parla e da cui proviene e in cui si era nevroticamente installato. Se i Bill e Alice del mondo lo capissero tutti, il mondo sarebbe diverso. […] A fine secolo, Kubrick non rinuncia quindi a "farci la morale" e noi gliene siamo grati, anche perché ci lascia qualcosa in cui credere. Di fronte a questo, che la prima lettura del film sia per i Bill e Alice del mondo meno godibile… affari loro. Chi ha occhi per vedere veda, sia pure tra sonno e veglia, e gli altri dormano pure l'immenso meschino complice doppio sogno del consumo e del consenso.”

Goffredo Fofi (1937) saggista, attivista e giornalista italiano

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