The fundamental force of our revolution is the peasants. In our country, the situation is different from the industrial countries. The workers were not the principal force of struggle of our revolution. In the beginning, we were also active among the workers. Since 1955, we were able to organize the workers' movement throughout the country. The comrade who is assistant secretary of our Party was given the task of leading this movement. However, our working class was numerically few. The movement was active in each factory, but it could not withstand enemy repression. Every time the movement rose up, it was soon destroyed. The movement would reemerge, and the enemy would destroy it again.
Variante: La forza fondamentale della nostra rivoluzione sta nei contadini. La situazione nel nostro paese è diversa da quella dei paesi industriali; gli operai non erano la forza principale dietro la nostra rivoluzione. Inizialmente, fummo anche attivi fra gli operai. Dal 1955, eravamo riusciti a organizzare il movimento degli operai in tutto il paese. Il compagno che lavora come segretario assisstente del Partito fu dato l'incarico di guidare questo movimento. La nostra classe operaia però era numericamente bassa. Il movimento era attivo in ogni fabbrica, ma non poteva resistere all'opressione nemica. Ogni volta che il movimento si ribellava, fu presto distrutto. Il movimente riemergeva, e il nemico lo distruggerebbe di nuovo.
“[Parlando della popolazione russa dopo la Rivoluzione di Febbraio] Un movimento di massa animato da un entusiasmo enorme e da visioni utopistiche di emancipazione dell'umanità dei ceppi di un potere remoto e dispotico (…). L'idea di un'autorità centrale era tacitamente respinta. Soviet locali di operai e contadini spuntarono in tutta la Russia, comitati operai di fabbrica rivendicavano una autorità esclusiva sulla loro sfera, I contadini si impadronivano della terra e se la dividevano. E su tutto incombeva il desiderio di pace, il desiderio che avessero fine gli orrori di una guerra sanguinosa insensata.”
Origine: Citato in Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8741-0, pag. 279
Argomenti
contadino , desiderio , operaio , opera , soviet , respinta , emancipazione , comitato , sfera , esclusiva , fabbrica , locale , centrale , entusiasmo , orrore , massaia , visione , movimento , pace , idea , terra-terra , guerra , fine , potere , terra , autorità , umanitàEdward H. Carr 5
storico, giornalista e diplomatico britannico 1892–1982Citazioni simili
Origine: Dalla Seduta del Soviet dei Deputati Operai e Soldati di Pietrogrado, 25 ottobre (7 novembre) 1917; pubblicata nell'Izvestia del CEC, n. 207, 26 ottobre 1917.
Origine: Dal Proclama ai popoli e ai governi di tutti i paesi belligeranti, 26 ottobre 1917; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 698-699.
Origine: Dal Discorso al primo Congresso dei colcosiani-udarniki dell'U.R.S.S., 19-2-1933, in Questioni del leninismo, Edizioni in lingue estere, Mosca, 1946, pp. 452-453.
Origine: Trionfano le grandi idee di Lenin sulla lotta di liberazione nazionale nelle colonie dell'oriente, articolo pubblicato il 16 aprile 1970 nella Pravda, organo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, per il centenario della nascita di V. I. Lenin
“Un grande impero presuppone un'autorità dispotica in colui che governa.”
libro VIII, cap. XIX
Lo spirito delle leggi
Variante: Un grande impero presuppone un'autorità dispotica in colui che governa.