“«l'amore che ciascuno nutriva per i fiori (i quali sarebbe andato a cercare in terre inaccessibili e inospitali) ed il coraggio di smarrirsi anche fra una bufera di tenebre per correre a contemplare la luna sorgente in un orizzonte di luce e di poesia».”
citato in Arcangeli, p. 51, nota
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La falce lunare
Antologia poetica

dalla prefazione di Tsurayuchi al Kokinwakashū; citato in Arcangeli, pp. 210-211
Origine: Con questa traduzione a p. 51: «la poesia ha il cuore umano per seme. Gli uomini sono pieni di attività diverse, fra le quali la poesia è quella che ci fa esprimere i pensieri con metafore tolte da ciò che si vede o si sente. Ascoltando l'usignolo che trilla tra i fiori o la rana che gracida fra le acque dello stagno, noi riconosciamo una verità, cioè che ogni essere vivente fa udire un canto ed esprime il proprio sentimento».