“Uno dei suoi ultimi libri, Dissezionando Elvira, è un bellissimo saggio sul Vedovo di Dino Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri. Tommaso Labranca è un rimosso della cultura.”

“Stamattina mi ha telefonato Franco Battiato, mi ha detto: "Dimentica la graduatoria, è così irrilevante, e pensa alle bellissime cose che si stanno scrivendo su di te: questo sì che conta". Franco è un saggio - le dico - bisogna ascoltarlo.”

Giuni Russo (1951–2004) cantautrice italiana

“Alberto Asor Rosa dimostra la cecità consueta a gran parte della cultura di sinistra per i fenomeni più rilevanti, non sto a dire se positivi o negativi, della cosiddetta cultura di massa.”

Oreste del Buono (1923–2003) scrittore, giornalista e traduttore italiano

“Scienza, cultura, progresso, bellissime cose! Ma per diffondere cultura e progresso bisogna che uno possa prima coltivarsi e progredire.”

Franz Werfel libro I quaranta giorni del Mussa Dagh

Origine: I quaranta giorni del Mussa Dagh, p. 12

“L'ultima (e bellissima) novità è che i giovani, toh, si sono accorti di Beethoven.”

Luca Goldoni (1928) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dipende, p. 91

“Mi ritengo fortunato ad aver giocato in Spagna e in Italia: imparare diverse culture è bellissimo.”

Sami Khedira (1987) calciatore tedesco

“Ecco i miei gioielli. (citato in Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, IV, IV, incipit)
Haec ornamenta mea.”

Cornelia

Attribuite
Origine: Per la precisione: "haec" inquit "ornamenta sunt mea".

“La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso.”

Thomas Fuller (1608–1661) storico britannico

“La cultura si è avvantaggiata soprattutto dei libri sui quali gli editori hanno perso.”

Thomas Fuller (1608–1661) storico britannico

da The Holy State and the Profane State, III, 18; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013

“[Ultime parole] Francia, esercito – capo dell'esercito – Giuseppina.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

“Non so di che specie egli [Dino Campana] fosse: se superiore o inferiore alla comune nostra; certo è ch'era di altra specie. […] Da lui e dal coetaneo Ungaretti, s'inaugura un tono intimo e grave nella nostra ultima poesia.”

Emilio Cecchi (1884–1966) critico letterario e critico d'arte italiano

Origine: Da L'Approdo, gennaio-febbraio 1952; citato in Antologia critica a Dino Campana, Canti orfici e altri scritti, Oscar Mondadori, 1972.