“Che segga intorno a te, manchi, o Signore, | il precettor del tenero idioma | che da la Senna, de le Grazie madre, | pur ora a sparger di celeste ambrosia | venne all'Italia nauseata i labbri. | All'apparir di lui l'itale voci | tronche cedano il campo al lor tiranno; | e a la nova ineffabile armonia | de' soprumani accenti, odio ti nasca | più grande in sen contra a le impure labbra | ch'osan macchiarle ancor di quel sermone | onde in Valchiusa fu lodata e pianta | già la bella Francese, e i culti campi | a l'orecchio dei re cantati furo | lungo il fonte gentil da le bell'acque. | Misere labbra, che temprar non sanno | con le galliche grazie il sermon nostro, | sì che men aspro a' dilicati spirti | e men barbaro suon fieda gli orecchi!”
202-220
Il mattino
Argomenti
labbro , sermone , grazia , precettore , idioma , tronco , manche , mancia , cantata , accento , barbarie , armonia , tirannia , tiranno , barbaro , orecchio , francese , pianto , misero , miseria , tenero , re , madre , odio , bella , campo , fonte , signoria , signore , signora , fai-da-te , ancora , grande , ora , sen , lungoGiuseppe Parini 26
poeta, librettista e traduttore italiano 1729–1799Citazioni simili

“Negletta prole | nascemmo al pianto, e la ragione in grembo | de' celesti si posa.”
vv. 46-48
Canti, IX – Ultimo canto di Saffo

“O labbra, labbra disunite e bianche | nel valore del pianto penitente.”
O labbra, labbra disunite
Ballate non pagate

da Il vate, Laulja
Origine: In Canti, diario e lettere, Laulud, päevaraamat ja kirjad, 1922; in Poeti estoni, a cura di Margherita Guidacci e Vello Salo, Edizioni Abete, Roma, 1973, pp. 23-24.

“Il bisogno è davvero, secondo il poeta,
Tiranno signor
de' miseri mortali.”
Origine: Giuseppe Parini, dall'ode Il bisogno, vv 1-2: Oh tiranno signore | De' miseri mortali.
Origine: L'ulivo sotto la neve, p. 146

“Ora che le tue labbra riflettono il mondo intero io lo esploro bevendo una cosa con te.”
da Bere una cosa, n. 1
D' Parte Prima

“Il mio desiderio per te questa sera | È un fuoco tra le labbra, | Tra le labbra del cielo.”
da Scivolo In Fondo al tuo Oceano, n. 2
Tarli