“Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc.”

—  Alan Paton

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia
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scrittore, politico e attivista sudafricano 1903–1988

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“Nel 1964 [Alan Paton] aveva testimoniato a favore di Nelson Mandela nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. […] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». […] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di Edward Kennedy, che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha.
Origine: Da Sud Africa, pace e astratti furori, L'Europeo, 29 aprile 1988.

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“Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Variante: Tutti vedono la violenza del fiume in piena,
nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono.

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“Per me, - disse Walter, - la differenza è che gli uccelli uccidono perché devono mangiare. Non lo fanno con rabbia, non lo fanno senza motivo. Non è una cosa nevrotica. Per me è questo che rende la natura un luogo pacifico. Le cose vivono o non vivono, ma non esiste il veleno del risentimento, della nevrosi e dell'ideologia. È un sollievo dalla mia rabbia nevrotica”

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Variante: La differenza è che gli uccelli uccidono solo perché devono mangiare. Non lo fanno con rabbia, non lo fanno senza motivo. Non è una cosa nevrotica. Per me è questo che rende la natura un luogo pacifico. Le cose vivono o non vivono, ma non esiste il veleno del risentimento, della nevrosi e dell'ideologia. È un sollievo dalla mia rabbia nevrotica.

“Come disse la marchesa camminando sugli specchi | Me la vedo nera | Ma nera, nera.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Vedo nero

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