“Tant'è: non esiste pratica, per quanto infame, per quanto atroce, che non s'imponga, se ha la consuetudine dalla sua parte. Quale fu dunque questo misfatto? Ebbene, non ebbero scrupolo di divorare i cadaveri degli animali, di lacerarne a morsi la carne esanime, di berne il sangue, di suggerne gli umori, e di seppellirsi viscere nelle viscere, come dice Ovidio. L'atto apparve sì disumano alle nature più mansuete, ma s'impose grazie al bisogno e alla convenienza.”
Anche in mezzo ai piaceri e ai godimenti l'evocazione del cadavere cominciò a incontrar gradimento.
1980; p. 215
Adagia, Dulce bellum inexpertis
Argomenti
viscere , cadavere , gradimento , evocazione , convenienza , consuetudine , misfatto , disumana , scrupolo , infame , infamia , godimento , carne , pratica , sangue , atto , piacere , grazia , mezzo , animale , natura , bisogno , parteErasmo da Rotterdam 53
teologo, umanista e filosofo olandese 1466–1536Citazioni simili

“Male si dice delle viscere dello spirito se non con sviscerato spirito.”
citato in Umberto Silva, Elogio della sessuofobia cattolica http://www.ilfoglio.it/soloqui/4635, il Foglio, 14 marzo 2010
“Prima che la prole venga alla luce, è parte della donna, o delle sue viscere.”
25.4.1.1

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 193

Dialogo della Natura e di un Islandese

Pensieri, Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux.