“[Sulle dichiarazioni favorevoli alla violenza rivoluzionaria] Tutta la stampa del periodo dell'estrema sinistra, da il manifesto a Lotta Continua, dai giornali di Avanguardia operaia a quelli del Movimento Studentesco, che in quegli anni si esprimevano in questi termini… questo non significa assolutamente che la rivendicazione di un certo fondamentale leninismo del movimento fosse di per sé produttrice di effetti militari e di effetti, al limite, omicidi, come abbiamo riconosciuto, come abbiamo visto poi. Non riesco a capire come si possa innestare il terrorismo successivo a questo tipo di dichiarazioni.”
Argomenti
movimento , effetto , leninismo , rivendicazione , avanguardia , omicidio , terrorismo , dichiarazione , militare , manifesto , stampo , periodo , giornale , sinistro , limite , tipo , conferenza-stampa , termine , centro-sinistra , visto , operaio , opera , lottaToni Negri 15
attivista e filosofo italiano 1933Citazioni simili

The fundamental force of our revolution is the peasants. In our country, the situation is different from the industrial countries. The workers were not the principal force of struggle of our revolution. In the beginning, we were also active among the workers. Since 1955, we were able to organize the workers' movement throughout the country. The comrade who is assistant secretary of our Party was given the task of leading this movement. However, our working class was numerically few. The movement was active in each factory, but it could not withstand enemy repression. Every time the movement rose up, it was soon destroyed. The movement would reemerge, and the enemy would destroy it again.
Variante: La forza fondamentale della nostra rivoluzione sta nei contadini. La situazione nel nostro paese è diversa da quella dei paesi industriali; gli operai non erano la forza principale dietro la nostra rivoluzione. Inizialmente, fummo anche attivi fra gli operai. Dal 1955, eravamo riusciti a organizzare il movimento degli operai in tutto il paese. Il compagno che lavora come segretario assisstente del Partito fu dato l'incarico di guidare questo movimento. La nostra classe operaia però era numericamente bassa. Il movimento era attivo in ogni fabbrica, ma non poteva resistere all'opressione nemica. Ogni volta che il movimento si ribellava, fu presto distrutto. Il movimente riemergeva, e il nemico lo distruggerebbe di nuovo.

21 settembre 1968
Il caos
cap. 5, p. 356
Storia dell'Italia moderna, Vol. II Dalla Restaurazione alla Rivoluzione nazionale 1815-1846

Intervento al Consiglio Comunale di Milano del 3 aprile 1968, p. 72
Socialismo e realtà