Frasi da libroDonne

Donne è un romanzo quasi autobiografico del poeta e scrittore statunitense Charles Bukowski. Scritto in prima persona, il romanzo narra le vicende di Henry Chinaski, alter ego dello scrittore.

„Eppure le donne, le donne che valevano qualcosa, mi spaventavano perché finivano col volere la mia anima, e io volevo tenere per me quello che ne restava.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Donne
Variante: Eppure le donne – le donne che valevano qualcosa – mi spaventavano perché finivano col volere la mia anima, e io volevo tenere per me quello che ne restava.

„Le accettavo per quelle che erano, e l'amore veniva di rado e a fatica. Quando veniva, di solito, era per le ragioni sbagliate. Ci si stancava semplicemente di trattenere l'amore e lo si lasciava andare perchè aveva bisogno di andare da qualche parte. Era allora, di solito, che cominciavano i guai.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Donne


„Mettiamola cosi: per me tu sei la numero uno, e non c'è nemmeno una numero due.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Origine: Donne, p. 297

„Voglio essere sepolto vicino all'ippodromo… per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Origine: Donne, p. 285


„Umanità, mi stai sul cazzo da sempre. Ecco il mio motto.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Women
Variante: L'umanità mi sta sul cazzo da sempre - ecco il mio motto.

„Sai, credo di essere sempre stata innamorata di te".
"Che cosa?"
"Per anni e anni. Ti ricordi quando venivo a trovarti, prima con Bernie e poi con Jack? Era te che volevo. Ma tu non ti accorgevi di me. Avevi sempre una lattina di birra in mano, oppure eri ossessionato da qualcosa".
"Pazzo, credo, ero pazzo. Pazzia da ufficio postale. Mi dispiace di non essermi mai accorto di te".
"Puoi accorgerti di me adesso".
……
"Non voglio incasinarti, Dee Dee", dissi. "Non sono sempre gentile con le donne".
"Ma ti ho detto che ti amo".
"Non farlo. Non amarmi."
"Va bene" disse lei. "Allora non ti amo, ti amerò solo un pochino. Va bene così?"
"Molto meglio".“
— Charles Bukowski, libro Donne
Donne

„Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.“
— Charles Bukowski, libro Donne
Donne

„C’erano parecchie cose che mi facevano diventare sentimentale: le scarpe di una donna sotto il letto; una forcina dimenticata sul tavolo da toilette; quel loro modo di dire: <>; i nastri per capelli; camminare lungo il boulevard all’1.30 di pomeriggio, due persone, un uomo e una donna, insieme; le lunghe notti passate a bere e a fumare, a parlare; le liti; il pensiero del suicidio; mangiare insieme e star bene; le battute, le risate senza senso; sentire la magia nell’aria, star chiusi insieme in una macchina parcheggiata; parlare dei propri amori finiti alle 3 di notte; sentirsi dire che si russa, sentirla russare; madri, figlie, figli, gatti, cani; a volte la morte e a volte il divorzio, me sempre andare fino in fondo; leggere il giornale da solo in una tavola calda e avere la nausea perché lei adesso è la moglie di un dentista con un quoziente di intelligenza di 95; gli ippodromi, i parchi, i picnic al parco; perfino le galere; i suoi amici noiosi, i tuoi amici noiosi; il tuo bere, il suo ballare; il suo flirtare, il tuo flirtare; le sue pillole, le tue scopate clandestine, le sue scopate clandestine; dormire insieme…“
— Charles Bukowski, libro Donne
Women

„Ero attratto da tutte le cose sbagliate: mi piaceva bere, ero pigro, senza dio, senza idee politiche, senza ideali. Vivevo nel nulla; la mia era una non esistenza e a me andava bene così. Tutto questo non faceva certo di me un personaggio interessante. Non volevo essere interessante, era troppo faticoso. Quello che volevo veramente era uno spazio facile, indefinito dove vivere tranquillo. Volevo essere lasciato in pace. D'altra parte quando mi ubriacavo mi mettevo a urlare, impazzivo, perdevo il controllo. Ciascuno di questi comportamenti non andava d'accordo con l'altro. Non me ne fregava niente“
— Charles Bukowski, libro Donne
Women