“Deh! non fallirmi | Nel più grave cimento, o mia balestra, | Tu che in tanti convivi, in tanti giochi | M'hai fedele obbedito | Oggi soltanto | Reggiti come suoli, o corda mia, | Ed ali al dardo non fallaci impenna. | Se questa freccia dalla man mi sfugge | Senza cogliere il punto, una seconda | Più non ho che l'emendi.” Friedrich Schiller Guglielmo Tell Guglielmo Tell
“Fin da' primi anni | Io trattai la balestra, e nelle leggi | Del saettar m'istrussi. | Il centro io colsi | Di famosi bersagli, e molti ottenni | Nelle gare e nei giochi incliti premi. | Ma far oggi confido il mio sovrano | Colpo, ed un premio guadagnar, che darmi | Lo maggior non potrebbe Elvezia tutta.” Friedrich Schiller Guglielmo Tell Guglielmo Tell
“Il mio Signor tu sei, | Tu sei balivo del mio re; ma quello | Che nel suo nome commettesti, osato | Il mio re non avrebbe: in queste valli | Per giudicarne ei ti mandò (severo Giudice, è ver, che grave ira v'accende), | Ma non perché ti sfreni impunemente | E con gioja omicida ad ogni empiezza: | V'è Dio lassù che vendica e castiga.” Friedrich Schiller Guglielmo Tell Guglielmo Tell
“Io levo al ciel la mia mano innocente, | E maledico al tuo misfatto. | Io fui Giusto vendicator della natura, | Ma tu ne fosti l'assassino. | Nulla ho comune con te. Quel violento | Tuo braccio è morte, il mio difesa….” Friedrich Schiller Guglielmo Tell Guglielmo Tell
“Tu cangiasti in veleno il dolce latte | Delle mie vene; a non pensati eccessi | Avvezzato tu m'hai... | Chi tratto ha il dardo | Sul capo di suo figlio, oh! ben nel core | Può saettar del suo nemico!” Friedrich Schiller Guglielmo Tell Guglielmo Tell