Frasi da libro

Il cappotto

“Di questo sarto non occorrerebbe certo dir molto, ma poiché è ormai invalso l'uso che in un racconto venga dichiarato appieno il carattere di ciascun personaggio, così non v'è nulla da fare: serviamo, allora, in tavola anche questo Petrovič!”

Nikolaj Vasiljevič Gogol libro Il cappotto

Il cappotto, p. 445

“Vedete fino a qual punto, nella Santa Russia, tutti sono contaminati dall'imitazione: ciascuno mette in ridicolo il proprio superiore – e poi lo scimmiotta.”

Nikolaj Vasiljevič Gogol libro Il cappotto

Il cappotto, p. 456

“E Pietroburgo rimase senza Akakij Akakievič, come se non ci fosse mai neanche esistito. Si dileguò, scomparve un essere che non era protetto da nessuno, a nessuno caro, e che non interessava nessuno; che non aveva richiamato su di sé l'attenzione neppure del naturalista, il quale non manca di infilzare nello spillo anche una comune mosca e studiarla al microscopio; un essere che aveva sofferto umilmente ogni beffa dei compagni d'ufficio, e che era disceso nella tomba senza aver compiuto nulla di notevole nella vita, ma a cui, tuttavia, sia pure all'estremo declino della vita, era comparso fuggevolmente l'ospite luminoso nelle parvenze di un cappotto, ravvivando per un fugace istante la sua misera esistenza; ma sul cui capo si era poi abbattuta ineluttabilmente la sventura, così come essa si abbatte sopra i potenti della terra!…”

Nikolaj Vasiljevič Gogol libro Il cappotto

Il cappotto, p. 459