Jules Renard: Febbraio (pagina 2)

Jules Renard era scrittore e aforista francese. Esplorare le virgolette interessanti su febbraio.

Jules Renard: 314 frasi 38 Mi piace

“Sognatore come un gatto che guarda sul soffitto i raggi luminosi di una lampada.”

Jules Renard

16 febbraio 1910; Vergani, p. 281
Diario 1887-1910

“Non è bene che un capolavoro sia conosciuto in pieno, al primo colpo. Occorre lasciare alle generazioni future il tempo per farlo maturare. Altrimenti cambiano idea.”

Jules Renard

18 febbraio 1901; Vergani, p. 181
Diario 1887-1910

Futuro , Idea , Tempo

“Si entra in un libro come in un treno, con qualche occhiatina dietro, con qualche esitazione e con la noia di cambiare luogo e idee. Come andrà il viaggio? Come sarà il libro?”

Jules Renard

15 febbraio 1890; Vergani, p. 33
Diario 1887-1910

Viaggio

“Tristan Bernard mi dice che io assomiglio molto a Dickens. Ecco un altro che occorrerà leggere perché gli assomiglio. Speriamo che non sia noioso come gli altri.”

Jules Renard

20 febbraio 1893; Vergani, p. 64
Diario 1887-1910

“So che la letteratura non dà da mangiare all'uomo che vi si dedica. Per fortuna io non ho mai molto appetito.”

Jules Renard

11 febbraio 1902; Vergani, p. 192
Diario 1887-1910

Letteratura

“La mimosa è, tra i fiori, quello che è il canarino tra gli uccelli.”

Jules Renard

20 febbraio 1896; Vergani, p. 108
Diario 1887-1910

Uccello , Fiori

“Credo che gli occhi dei neonati, questi occhi che non vedono ancora e nei quali si vede appena, questi occhi senza bianco, profondi e incerti, siano fatti con una particella dell'abisso da cui sono saliti.”

Jules Renard

2 febbraio 1889; Vergani, p. 16
Diario 1887-1910

“George Sand, la vacca bretone della letteratura.”

Jules Renard

23 febbraio 1891; Vergani, p. 41
Diario 1887-1910

Letteratura

“La donna non dovrebbe vivere che una stagione su quattro. Dovrebbe ricomparire tutti gli anni.”

Jules Renard

10 febbraio 1906; Vergani, p. 234
Diario 1887-1910

Stagione

“Del resto, ho finito. Potrei ricominciare e sarebbe meglio: ma nessuno se ne accorgerebbe. È meglio che sia finita.”

Jules Renard

27 febbraio 1910; Vergani, p. 283
Diario 1887-1910