Frasi di Raymond Carver

“Sai bene che non sogno.
Ma ieri notte ho sognato che assistevamo
a un funerale nel mare. All’inizio ero attonito.
Poi pieno di rimpianti. Ma tu
m’hai sfiorato un braccio e hai detto: “no, va tutto bene.
Era molto vecchia, e poi lui l’ha amata tutta la vita”

“Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l'ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove erano prima. La temperatura del corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, "creature di sangue caldo e nervi", come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Sempre la vita.”

“Inconsolabile. Segnati questa parola sul tuo taccuino. Te lo posso dire per esperienza diretta, è la parola piú triste di tutto il vocabolario.”

“Vorrei tanto essere come qualsiasi altro da queste parti - una persona normale, essenziale, senza particolari qualità - e salire su in camera, mettermi a letto e dormire.”

“Be’… – disse lei, rigirandosi compiaciuta sulla schiena. – Mi piace mangiare roba buona, bistecche e patate rosolate, cose cosí. Mi piace leggere libri e riviste, viaggiare in treno di notte e quelle volte che ho viaggiato in aereo –. Fece una pausa. – Naturalmente non sto elencando le cose in ordine di preferenza. Dovrei pensarci meglio per elencarle in ordine di preferenza. Però mi piace, viaggiare in aereo. C’è un momento quando ci si stacca da terra in cui hai la sensazione che qualsiasi cosa succeda, andrà bene –. Gli passò una gamba sopra la caviglia. – Mi piace stare alzata fino a notte alta e poi restare a letto fino a tardi il giorno dopo. Vorrei tanto potessimo farlo sempre, invece che una volta ogni tanto. E poi mi piace il sesso. Mi piace essere toccata di tanto in tanto quando non me l’aspetto. Mi piace andare al cinema e farmi una birra con le amiche dopo. Mi piace avere amiche. Janice Hendricks mi piace un sacco. Mi piacerebbe andare a ballare almeno una volta a settimana. E avere sempre dei bei vestiti. Mi piacerebbe poter comprare bei vestiti anche per i bambini ogni volta che gli servono, senza dover aspettare. Per esempio Laurie ha bisogno di un vestito nuovo adesso per Pasqua. E mi piacerebbe comprare a Gary un completino o qualcosa del genere. Ormai è grandicello. Vorrei che anche tu avessi un completo nuovo. Anzi, tu ne hai veramente piú bisogno di Gary. E mi piacerebbe che avessimo una casa tutta nostra. Vorrei piantarla di traslocare ogni anno, due anni al massimo. Ma soprattutto vorrei tanto che io e te potessimo vivere una buona vita onesta, senza doverci sempre preoccupare dei conti, dei soldi e roba del genere. Ma tu dormi, – disse. – No che non dormo, – disse lui. – Non riesco a pensare ad altre cose. Ora tocca a te. Dimmi che cosa piacerebbe a te. – Non so. Un sacco di cose, – bofonchiò lui. – Be’, dimmele. Si fa tanto per parlare, no? – Vorrei tanto che mi lasciassi in pace, Nan –. Si rigirò dalla sua parte e lasciò penzolare il braccio oltre il bordo.”

“Mi piace il salto rapido di un buon racconto, l'emozione che spesso comincia già nella prima frase, il senso di bellezza e mistero che si riscontra nei migliori esemplari; e il fatto […] che un racconto può essere scritto e letto in una sola seduta”

“It ought to make us feel ashamed when we talk like we know what we're talking about when we talk about love.”

“I loved you so much once. I did. More than anything in the whole wide world. Imagine that. What a laugh that is now. Can you believe it? We were so intimate once upon a time I can't believe it now. The memory of being that intimate with somebody. We were so intimate I could puke. I can't imagine ever being that intimate with somebody else. I haven't been.”

“There was a time when I thought I loved my first wife more than life itself. But now I hate her guts. I do. How do you explain that? What happened to that love? What happened to it, is what I'd like to know. I wish someone could tell me.”

“Then I said something. I said, Suppose, just suppose, nothing had ever happened. Suppose this was for the first time. Just suppose. It doesn't hurt to suppose. Say none of the other had ever happened. You know what I mean? Then what? I said.”

“Woke up this morning with a terrific urge to lie in bed all day and read.”

“And what did you want? To call myself beloved, to feel myself beloved on the earth.”

“And did you get what
you wanted from this life, even so?
I did.
And what did you want?
To call myself beloved, to feel myself
beloved on the earth.”

“That's all we have, finally, the words, and they had better be the right ones.”

“But I can hardly sit still. I keep fidgeting, crossing one leg and then the other. I feel like I could throw off sparks, or break a window--maybe rearrange all the furniture.”

“Dreams, you know, are what you wake up from.”

“Honey, no offense, but sometimes I think I could shoot you and watch you kick.”

“You've got to work with your mistakes until they look intended. Understand?”

“there isn't enough of anything
as long as we live. But at intervals
a sweetness appears and, given a chance
prevails.”

“Get in, get out. Don't linger. Go on.”

“Don’t complain, don’t explain.”

“This is awful. I don't know what's going to happen to me or to anyone else in the world.”

“He wondered if she wondered if he were watching her.”

“Something’s died in me,” she goes. “It took a long time for it to do it, but it’s dead. You’ve killed something, just like you’d took an axe to it. Everything is dirt now.”

“I am a cigarette with a body attached to it”

“It's possible, in a poem or short story, to write about commonplace things and objects using commonplace but precise language, and to endow those things—a chair, a window curtain, a fork, a stone, a woman's earring—with immense, even startling power.”

“But he stays by the window, remembering that life. They had laughed. They had leaned on each other and laughed until the tears had come, while everything else—the cold and where he'd go in it—was outside, for a while anyway.”

“There is no answer. It's okay. But even if it wasn't okay, what am I supposed to do?”

“Booze takes a lot of time and effort if you're going to do a good job with it.”

“Happiness. It comes on
unexpectedly. And goes beyond, really,
any early morning talk about it.”

“Every great or even every very good writer makes the world over according to his own specifications.”

“My heart is broken,” she goes. “It’s turned to a piece of stone. I’m no good. That’s what’s as bad as anything, that I’m no good anymore.”

“There was this funny thing of anything could happen now that we realized everything had.”

“My lungs are thick with the smoke of your absence.”

“I am too nervous to eat pie.”