“Se tu attenderai a calpestare e a dar morte a tutti i tuoi disordinati appetiti, desideri e voglie ancorché minime, renderai maggior piacere e servizio a Dio che se, tenendo alcune di quelle volontariamente vive, ti flagellassi fino al sangue e digiunassi più degli antichi eremiti e anacoreti o convertissi al bene migliaia di anime.”
L'abbandono alla divina provvidenza
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Origine: I volti del tempo, p. 103

“Non credo che esista piacere più completo che calpestare ciò che si è idoleggiato.”
Quaderni 1957-1972

Origine: Ballando nudi nel campo della mente, p. 136