“Estate, roccia d'aria pura, e tu, ardente alveare, | o mare! Sparso ovunque in mille mosche sopra | i cespi di una carne fresca come una brocca, | e fino nella bocca dove ronza l'azzurro, || e, casa ardente, Spazio, caro Spazio tranquillo, | dove l'albero fuma e perde qualche uccello, | ed infinitamente vi si rompe il rumore | del mare, e del moto e delle turbe d'acque, || conche d'odori, grandi cerchi delle felici | stirpi sul golfo che corrode e che ascende al sole, | nidi puri, cascate d'erbe, ombre d'onde cave, | cullate la fanciulla immersa in un fondo sonno.”

—  Paul Valéry

da Estate
Album di versi antichi

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Paul Valéry 150
scrittore, poeta e aforista francese 1871–1945

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Eugenio Montale (1896–1981) poeta, giornalista e critico musicale italiano

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