“Si dice che sia cosa da nulla, che non si soffre, ch'è una fine dolce, che in questo modo la morte è molto semplificata. Eh, che cosa sono allora questa agonia di sei settimane e questo rantolare di un intero giorno? Che cosa sono le angosce di questa giornata irreparabile, che passa così lentamente e così in fretta? Che cos'è questa scala di torture che termina sul patibolo?”
1956
L'ultimo giorno di un condannato a morte
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citato in Alberto Pezzotta, Abel Ferrara, Il Castoro Cinema, Milano, 1998

Origine: Citato in Cinema, la grande storia illustrata, 1° edizione, De Agostini [1981], pag. 176-179. ISBN 9788840226705
da un'intervista alla Rai durante la presentazione dell'album Chochabeck, 31 ottobre 2010

“Cosa ti aspettavi?" sospirò Ursula. "Il tempo passa." "Così è," ammise Aureliano, "ma non tanto.”