dalla lettera a Paul Delesalle del marzo 1921, in Lettres à Paul Delesalle, Parigi, 1947, p. 215
“[Francesco] Misiano durante la guerra [del 1915-18] aveva disertato e alle elezioni del '19 era stato eletto alla Camera dai socialisti. D'Annunzio gli aveva promesso «il castigo supremo a ferro diaccio» e i fascisti non perdevano un'occasione per offenderlo e tormentarlo. Il poveretto girava armato di pistola, ma con quell'arma non aveva mai sparato un colpo.
Un giorno alla Camera, un gruppo di deputati fascisti gli dette l'assalto. Misiano estrasse la rivoltella ma non premette il grilletto e, dopo qualche secondo d'incertezza, consegnò l'arma. Farinacci se ne impadronì e come se fosse stato lui a disarmare il nemico, andò a mostrarla a Giolitti che non s'era mosso dal suo scanno presidenziale. «Con questa pistola», gridò, «si tentava di assassinare i deputati d'Italia.»
Giolitti annuiva senza rispondere. «Gliela consegno», insisté Farinacci gettando la pistola sul banco. Giolitti guardò la pistola senza toccarla. «Veramente», rispose, «non ho il porto d'armi.»”
Capitolo ottavo, pp. 137-138
Storia dello squadrismo
Origine: Francesco Misiano, voce su Wikipedia.
Argomenti
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scrittore e giornalista italiano 1916–2015Citazioni simili
Origine: 1943, la caduta del fascismo – 1, p. 22
Capitolo ottavo, p. 137
Storia dello squadrismo
“Non dimenticare mai | che i meno fascisti | tra i fascisti | sono sempre | fascisti.”
da Consiglio non più necessario in nessuna parte del mondo ma che nel Salvador... in Poesie clandestine
da Scritti e discorsi, vol. II, p. 39