“Del pari è molto noto quel morbo che talora è chiamato arquato, altre volte regio; circa il quale Ippocrate disse che se sviluppasi al settimo giorno della febbre non sia pericoloso, purché gl'ipocondrii si conservino cedevoli; Diocle sostenne che l'itterizia sia anche utile se manifestasi dopo la febbre; ma se la febbre sopravviene all'itterizia, allora uccide l'infermo. Questa malattia è resa manifesta dal colore soprattutto degli occhi, in cui la parte bianca si fa gialla. Ordinariamente vi si aggiugne la sete, il dolor di capo ed il frequente singhiozzo, non che una certa durezza all'ipocondrio destro, e quando il corpo esegue un moto veemente si manifesta la difficoltà di respiro, e l'infiacchimento degli arti; ed inoltre quando la malattia si prolunga tutta la superficie del corpo diviene in certo modo di bianco pallido.”

libro III, capitolo XXIV, pp. 178-179
De medicina libri octo

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Le febbri in cui il brivido si manifesta ogni giorno, ogni giorno si risolvono.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

IV, 63; p. 46
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Zana Muhsen (1965) scrittrice inglese

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