“La differenza con l'Italia è, in tutta franchezza, molto forte. In Italia gli imputati finiscono in cella, talvolta a torto, prima di essere condannati per un qualsiasi reato, ma in pratica non vanno mai in prigione dopo la condanna, per lo meno se sono ricchi e potenti. Le cause si trascinano per anni e le condanne non comportano conseguenze fino all'esaurimento di tutti i gradi di giudizio, un iter che richiede spesso più di un decennio. Se gli imputati siedono in Parlamento vi restano fino all'ultimissimo momento senza ricevere alcun invito a dimettersi. Anche dopo una condanna le conseguenze sono minime, ammorbidite da leggi ad personam o da amnistie, così che il "potente di turno" al massimo trascorre qualche mese agli arresti domiciliari nella lussuosa dimora acquistata con i frutti del suo operato corrotto. E nonostante le condanne, montagne di prove e sentenze mitissime, nelle interviste questi signori si dipingono come vittime innocenti e si scagliano contro chi ha osato svelare le loro malefatte.”
Argomenti
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giornalista e scrittore statunitense 1957Citazioni simili
Perché è in crisi la giustizia italiana

Origine: Citato in Palmiro Togliatti, Il partito comunista italiano, Editori Riuniti, Roma 1997<sup>4</sup>, cap. VIII, p. 80.

“Qualsiasi bugia ha una condanna: la sua durata. Il tempo, prima o poi, manifesterà la verità.”
Origine: prevale.net

“Se i Sinopi mi hanno condannato all'esilio, io li condanno a restare in patria!”
citato in Diogene Laerzio, Vita di Diogene, Mondadori
“La condanna a vivere in queste condizioni è molto peggio che una condanna a morte.”

Origine: Da Ale, vita da Juve che non finisce mai http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/ottobre/23/Ale_vita_Juve_che_non_ga_10_081023032.shtml, Gazzetta dello Sport, 23 ottobre 2008.