“Come è possibile che una potenza così grande come l'Unione Sovietica che presume di poggiare sul riconoscimento degli operai e dei contadini, sulla dittatura delle grandi masse lavoratrici, abbia paura di alcune di dozzine o di un centinaio di scrittori e non ne viene a capo se non imprigionandoli o esiliandoli, oppure come con Sacharov, metterli al bando? E Sacharov è l'esempio tipico dell'intellettuale che non vuole nient'altro che ciò che tutti noi – compresi i critici del nostro sistema – pretendiamo, vale a dire esprimere la propria opinione. Perché la paura è così grande. Bisogna dire che è irrazionale.”
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Origine: Durante un comizio a Roma nel luglio 1944; da Per la libertà d'Italia, p. 73; citato in Ginsborg 1989, p. 53.

Origine: L'"autogestione" jugoslava: teoria e pratica capitaliste, p. 14

Variante: Il nostro popolo intero, il nostro Esercito Rivoluzionario, tutti i nostri quadri e i nostri soldati vivono in un sistema collettivo attraverso un sistema d'appoggio comunale, che si migliora giorno dopo giorno. Questo è un passo vittorioso verso la soluzione delle contraddizioni tra le città e la campagna, tra gli operai e i contadini, tra i lavoratori manuali e gli intelettuali, tra i quadri e le masse, tra l'infrastruttura economica e la superstruttura.

“Le condizioni di lavoro in Unione Sovietica sono rimaste ai tempi di Pietro il Grande.”
Origine: Citato in «Siamo rimasti agli zar» http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0939_01_1989_0158_0001_24981998/, La Stampa, 15 luglio 1989