da Logos, II fascicolo p. 115
L'ispirazione kantiana nell'estetica di Federico Schiller
“Il primo germe della teoria schilleriana dell'arte come libero giuoco è in Kant. […] Da Kant trae lo Schiller il suo motivo fondamentale del giuoco, come attività libera, cioè senza costrizione, senza lo scopo serio d'un bisogno sensible da soddisfare, d'una conoscenza oggettiva da costruire, o d'un fine morale.”
L'ispirazione kantiana nell'estetica di Federico Schiller
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Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 21
da Logos, II fascicolo p. 113
L'ispirazione kantiana nell'estetica di Federico Schiller

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 30

Variante: Kant ha scacciato via come imperfetto e come immaturo ogni precetto morale "dettato dall’alto", cioè ogni regola morale che si possa dimostrare in disaccordo con la ragione.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 25

“[Kant] Il suo è un invito a […] cercare le ragioni ultime della morale.”
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 25

Variante: Kant è profondamente rispettoso della libera volontà che interiormente "tende" alla religione, ma dice che è la religione e l’idea di dio a discendere dall’oggetto della volontà umana.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 70

Variante: Kant con la sua sintesi a priori, cioè con l’idea di una forma innata (tempo, spazio, numero, causa, scopo e poche altre cose fondamentali) e di contenuti a posteriori, riuscì a liberarci sia dal dogma che dallo scetticismo. L’invenzione, o piuttosto la scoperta, della sintesi a priori segnò una rivoluzione in filosofia.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 3, Come si può conoscere il mondo, p. 63