“Arrivammo a Pantalica, l'antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell'Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell'Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre. Fermo sulla soglia, sotto l'arco d'una grotta, tra la luce e l'ombra, lo guardavo questo vecchio sopravvissuto, la faccia nera e rugosa, le grosse mani terrose, e mi sembrava che, dopo millenni, uscisse in quel momento dal fondo buio della grotta, estraneo, remoto, metafisico.”
Le pietre di Pantalica
Argomenti
uomini , vita , abitazione , animale , arco , buio , drago , estraneo , fanciullezza , fascino , fermo , fondo , giovinezza , grotta , luce , luogo , metafisico , millennio , momento , necropoli , ombra , parete , passato , pecora , picco , roccia , santuario , sentiero , serpente , soglia , sopravvissuto , vecchio , visto , dopoVincenzo Consolo 29
scrittore e saggista italiano 1933–2012Citazioni simili

“In quel momento della partita eravamo un po' come il serpente con la coda in bocca.”
Origine: Citato in Antonio Dipollina, Trap col serpente in bocca Ronaldo presenta la fidanzata http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/09/20/trap-col-serpente-in-bocca-ronaldo-presenta.html, la Repubblica, 20 settembre 1999.
da Quando l'Italia ci fa arrabbiare, Rizzoli